Venerdì, 16 ottobre 2020
Sono diversi i pareri emersi dopo l’incontro svoltosi martedì scorso con i dirigenti degli istituti oristanesi e i rappresentati del Comune e della Provincia, in merito alla concessione delle palestre scolastiche alle associazioni e società sportive. Da un breve confronto con alcuni presidi delle scuole superiori cittadine, c’è chi non ha alcun problema a cedere i propri spazi ad enti esterni e chi, al contrario, mostra invece forti perplessità data la situazione e l’incremento dei casi di contagio al Covid-19.
“C’è un assoluto rapporto di fiducia reciproca”, dice Pino Tilocca, dirigente del liceo De Castro di Oristano e Terralba e del liceo artistico “Carlo Contini”. “Già da diverse settimane abbiamo concesso i nostri spazi ad alcune società sportive locali: al Classico ce ne sono due, una di karate e l’altra di tiro con l’arco, una di pallavolo all’Artistico e altre due a Terralba”.
“Esiste un protocollo specifico da seguire e re gole di utilizzo dei nostri locali; qualsiasi incongruenza, in caso, mi verrà segnalata dallo stesso docente di scienze motorie e solo allora, dopo una verifica, eventualmente si valuta la revoca della concessione ma per ora, come gli anni passati del resto, procede tutto bene”.
Al contrario Franco Frongia, dirigente dell’Istituto tecnico industriale “Othoca” di Oristano e di quello ad Ales, non è favorevole alla concessione degli spazi a società e associazioni esterne alla scuola. “Ritengo ci voglia un po’ più di prudenza”, spiega infatti il preside Frongia, “Noi abbiamo un palazzetto abbastanza ampio qui nel plesso scolastico di Oristano: è un edificio molto grande, staccato dall’istituto come prevede il progetto della Provincia, con propri spogliatoi e ingressi separati. Ma nonostante questo non credo che la concessione sia opportuna, neanche per il solo terreno di gioco. C’è molta incertezza al momento sulla situazione e a mio avviso è meglio evitare l’ingresso nei locali delle scuole di persone esterne”.
“Il tema dello sport”, riconosce Frongia, “è critico anche per noi. I nostri ragazzi attualmente stanno svolgendo le ore di educazione motoria all’aperto, ma chiaramente con l’arrivo del maltempo dovremo organizzarci diversamente. Così come abbiamo regolamentato l’accesso ai laboratori, riducendo i gruppi da 20 studenti a 10, così faremo anche con le nostre palestre. In una situazione del genere, credo sia meglio attendere”.
“In ogni caso”, conclude Franco Frongia, “mi duole notare come a questo incontro abbia partecipato una minima parte dei rappresentanti o dirigenti delle scuole cittadine. Non capisco come mai, vista l’importanza del tema trattato”.
Non è favorevole alla concessione delle palestre scolastiche neanche la dirigente Marilina Meloni dell’Istituto tecnico “L. Mossa” di Oristano. “L’incontro è stato convocato con carattere d’urgenza ma ci si è mossi troppo tardi in merito alla questione e si pretende ora che noi dirigenti e scuole risolviamo il problema”, dice la preside Meloni. “Troppe le responsabilità che già abbiamo, in quanto coordinatori delle attività. Perché invece non concedere le altre strutture presenti in città, come il palasport?”.
“Tra l’altro”, aggiunge sempre la dirigente, “ricordo che piove nella nostra palestra, da sempre, e nessuno mai ha risolto definitivamente il problema”. Negli anni passati anche l’istituto “L. Mossa” aveva concesso i propri spazi alle società e associazioni sportive ma quest’anno le criticità sono evidenti.
“Per quanto riguarda le nostre attività didattiche”, spiega sempre la preside Meloni, “esiste un protocollo rigido da seguire in materia di sicurezza e gestione delle palestre e uso degli spogliatoi, spazi che vengono costantemente igienizzati dai nostri collaboratori scolastici. Bisogna capire allora come intendano procedere gli enti locali in merito alla questione della sanificazione. Le stesse società sportive non possono permettersi i costi di assumere del personale addetto alla sanificazione. Gli enti locali si sono impegnati a trovare le risorse per chiamare un eventuale ditta esterna. Vedremo”.
“Quello che dispiace constatare”, conclude la dirigente Meloni, “è come durante questo incontro, anche se l’oggetto della riunione era la concessione dei nostri spazi alle società, nessuno, né da parte del Comune né da parte della Provincia, ne abbia approfittato per chiedere a noi dirigenti come stiano andando le cose in queste settimane e quali criticità abbiamo affrontato e stiamo affrontando”.
Al parere della dirigente Meloni, si unisce anche il preside Salvatore Maresca, dell’Istituto magistrale “Benedetto Croce” di Oristano. “Non ho potuto presenziare all’incontro”, dichiara il preside Maresca, “ma sono stato aggiornato dai colleghi e mi unisco al loro parere. Non si può firmare un protocollo sull’incertezza. Se gli enti locali provvedono con gli stessi tempi a trovare le risorse per una ditta esterna addetta alla sanificazione delle palestre, negli stessi tempi che stanno impiegando per l’igienizzazione dei climatizzatori nei nostri uffici scolastici, allora siamo messi bene”.
Salvatore Maresca evidenzia, infatti, come non sia stato ancora svolto, dall’inizio dell’estate e da quanto è stata fatta richiesta, nessun tipo di intervento di manutenzione e sanificazioni dei condizionatori degli uffici scolastici. “Non è problema dunque di rapporti tra le società sportive, per le quali abbiamo sempre concesso in questi anni i nostri spazi e palestre, si tratta di sicurezza vista la situazione di emergenza che stiamo vivendo e l’aumento dei contagi”.
Sulla questione della mancata sicurezza si accoda anche l’opinione di Gian Domenico Demuro, dirigente dell’Istituto superiore “Don Deodato Meloni” nelle sedi di Nuraxinieddu e Oristano: “Non siamo in condizione di garantire una condivisione sicura dei campi e delle nostre palestre ad associazioni esterne come gli anni scorsi”, spiega il preside Demuro. “L’invito che faccio è alla prudenza e ad attendere: perché rischiare di compromettere tutto il lavoro fatto finora dalle scuole per far rientrare in sicurezza i nostri ragazzi in aula? Attendiamo, invece, e vedremo il da farsi successivamente”.
“Non so se la Provincia e il Comune”, conclude poi Demuro, “procederanno ugualmente alla stesura e firma di questo protocollo che prevede anche una ditta esterna che sarà addetta alla sanificazione. Personalmente, però, ho forti dubbi e non sono d’accordo”.
State facendo morire lo sport ad Oristano.