Nasce “Tuttorotto”, l’etichetta musicale made in Oristano

Il progetto dei due polistrumentisti e artisti locali, Alessandro Cau e Federico Fenu

Chi fa da sé, fa per tre. Così dice il detto e così hanno fatto due giovani musicisti intraprendenti dell’Oristanese, stanchi di come, spesso e volentieri, il mondo della produzione musicale mette al primo posto gli interessi e non il valore musicale degli artisti. Da questa presa di coscienza, nasce l’etichetta “made in Oristano”, dal nome “Tuttorotto”.

Il progetto nasce da due polistrumentisti e artisti locali: Alessandro Cau, batterista e percussionista originario di Santa Giusta, e Federico Fenu, insegnante e musicista di professione (trombonista e compositore) di Oristano.

Alessandro Cau – Foto di Ana Blagojevic

” ‘Tuttorotto’ non nasce con un obiettivo in particolare, se non il palese non avere senso”, così esordiscono i due musicisti.

“Oramai son tanti anni che lavoro nel campo della musica e sono arrivato a non avere alcuna fiducia nel mondo delle etichette, se non pochissime che penso se la meritino”, dichiara Alessandro Cau musicista e percussionista di Santa Giusta.

“Fortunatamente”, prosegue sempre Alessandro Cau, “negli ultimi anni ho avuto la fortuna di lavorare con due di queste realtà, è ciò ha creato una crepa ancora più grossa nel capire chi lavora ed investe e chi, invece, fa finta. Il mondo è saturo di etichette finte e questo l’ho sempre odiato: producono prodotti già pronti e per di più gli artisti devono pagare per questo. Insomma il contrario di ciò che deve essere. E per cosa poi? Avere in cambio qualche copia fisica del disco e forse due recensioni per delle webzine nascoste”.

Una condizione, questa denunciata da Cau, comune purtroppo a tanti musicisti emergenti ma non solo, che spesso si trovano costretti a pagarsi da sè tutta la produzione sin dal principio, e che cercano, spesso con non poche difficoltà, a farsi conoscere in qualche modo da soli, in autonomia.

Federico Fenu

Da qui, la forza di reagire di Federico Fenu e Alessandro Cau e creare qualcosa di diverso. “Ho deciso di fomentare la saturazione delle etichette, una in più, inutile, senza nessuno scopo se non il non avere senso”, spiega sempre Alessandro Cau, “un’altra faccia con la quale comunicare e con la quale far conosce delle cose che ritengo meritino valore. Lo scorso inverno, dopo aver razionalizzato l’idea, l’ho subito proposto a Federico Fenu, uno dei musicisti che più stimo e tra i più talentuosi che conosco”.

Le loro idee e visioni, spesso vanno al di fuori della sola musica e questa sintonia che c’è tra i due ha permesso loro di portare avanti il progetto e dare vita all’etichetta musicale “Tuttorotto”. Come promuoverla però?

“Per una uscita fertile”, prosegue sempre Alessandro Cau, “abbiamo pensato di proporre ad amiche/i e musicisti che stimiamo, di creare una traccia da 1:30 in solo, questi erano gli unici due vincoli. Ci siamo ritrovati così con 29 tracce completamente diverse l’una dall’altra, 29 mondi diversi, strani, meno strani, rotti e ricomposti”.

E sempre sull’etichetta musicale, anche Federico Fenu dice la sua sul progetto e da cosa nasce, ovvero dalla volontà di non voler per forza stare da una parte, da quella “seria” senza uno specifico fine e significato come la definisce lui. “Avremmo dovuto trovare una definizione migliore di etichettadiscografica“, spiega infatti Fenu, “qualcosa che rivelasse meglio l’inutilità della faccenda ma, ciò che gravita all’interno di ‘Tuttorotto’ deve per forza girare nello stesso verso di ciò che gravita fuori”.

Ora il passo successivo dei due musicisti, fondatori di Tuttorotto, è quello di pubblicare pian piano alcune linee e tracce musicali che abbiano a che fare con il mondo della ricerca, “delle cose rotte, tutte rotte”, con la speranza, da parte di entrambi, che presto si possano realizzare anche degli eventi dal vivo legati all’etichetta.

“Non da ultimo”, precisa sempre Alessandro Cau, “ci siamo impegnati nel contattare ed inserire più musiciste donne, non sembra ma la musica è un ambiente ancora fortemente maschilista. Negli ultimi anni ho investito molto tempo ed energie, nel dare del mio meglio per il progetto di Adele Oltre e il suo “Any Other”, per il quale ho registrato il disco e suonato in tour. Lei, ad esempio, è una che si batte tanto in questo senso”.

Dentro a “Tuttorotto”, ci sono dunque un bel po’ di nomi femminili ma non solo, nel tentativo di dar loro visibilità insieme ad altri talenti più o meno nascosti.  L’etichetta esordisce così con una compilation intitolata “01”, in cui ventinove artisti sono stati chiamati a comporre una traccia da un minuto e mezzo, in solo e in totale autoproduzione. Tra i musicisti isolani, spiccano anche tanti nomi operanti oltremare: Adele Altro, Simona Norato (Iosonouncane), Eleuteria, Federica Furlani, Armaud, Marco Giudici, Serena Altavilla (Mariposa, Calibro 35), Tobia Poltronieri, Giovanni Chirico e Sebastiano Martinelli. 

Logo dell’etichetta musicale “Tuttorotto” – Xilografia di BALLAK (Francesco Cau)

Venerdì, 28 agosto 2020

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci qui il tuo nome