Tra storia e mastras de partu, in “Hotel Nord America” di Giacomo Mameli

Domani a Oristano la presentazione del libro, per la rassegna "Leggendo ancora insieme"

Quarant’anni di storia sarda che si intreccia con quella italiana ed europea e che vede protagonista una delle ventidue giovani ostetriche, diplomate all’Università di Bologna, che nel 1939 arrivarono nella Barbagia e in Ogliastra per svolgere il praticantato.

Storie del mondo e storie di Foghesu nelle pagine del nuovo libro, fresco di stampa, del giornalista e scrittore Giacomo Mameli, “Hotel Nord America”. Pubblicato da Il Maestrale, sarà presentato a Oristano domani alle 21, nel giardino dell’Hospitalis Sancti Antoni in via Cagliari. È un appuntamento di “Leggendo ancora insieme”, la rassegna letteraria giunta alla nona edizione e promossa dalla Libreria Mondadori Oristano in collaborazione con la biblioteca e con il Comune.

A dialogare con Giacomo Mameli ci saranno Anna Maria Capraro e Savina Dolores Massa, che per l’occasione presterà la sua voce e la sua arte di manipolare le parole.

Hotel Nord America. 1939: il giorno dopo il diploma, 22 giovanissime ostetriche dell’Università di Bologna vengono inviate in Sardegna. Come in altre regioni dell’Italia continentale, la mortalità infantile è alta, e di parto muoiono anche molte mamme. Del gruppo di ostetriche fa parte Ida Naldini, ragazza tosco-campana che si ritrova su un traghetto per l’isola sconosciuta senza nemmeno poter avvisare i familiari. La prima tappa sarda è Nuoro, dove il prefetto le fa alloggiare nell’Hotel Nord America: ma è un postribolo mascherato da locanda e la notte scatta l’assedio dei focosi giovinotti locali che hanno scambiato le mastras de partu per un contingente di prostitute. Da Nuoro, Ida viene spedita a Foghesu (alias Perdasdefogu). Qui sarà presto mamma anche lei, sposa di Orazio, in una comunità poverissima dove il regime fascista manda al confino donne dissidenti e zingare.

A Foghesu l’ostetrica diventa “Signorida”, dai paesi vicini la cercano medici che poco sanno di nascite. È coinvolta in una comunità povera sì, ma ricca di umanità, e lei si trova bene, si fa raggiungere dalla mamma sartina e dal padre ferroviere, avversario del giovane Mussolini nelle zuffe fra bande dell’Appennino tosco-emiliano. Signorida diventa una donna-coraggio, guada a cavallo torrenti in piena, deve curare puerpere ma anche banditi.

Col dopoguerra, Foghesu comincia a cambiar volto, ragazzi e ragazze possono studiare. Ida è ormai una di loro, parla in sardo, è testimone e protagonista della ricostruzione post bellica, poi di vicende da Guerra fredda, con Foghesu diventata sede di poligono militare, da dove l’Europa tenta l’avventura spaziale.

Col tempo, microstorie di villaggio si intrecciano con gli antifascisti esuli in Francia, i massacri nelle guerre coloniali in Africa, e caprai analfabeti dialogano con fisici europei che studiano le stelle e giornalisti reduci dalla guerra in Vietnam. Ida tornerà anche ai luoghi dell’Hotel Nord America, incontrandosi nuovamente le antiche colleghe bolognesi rimaste come lei in Sardegna, da allevadora navigata che ha messo al mondo 1.846 bambini.

Giacomo Mameli. (Perdasdefogu 1941), giornalista, scrittore. Laureato in Sociologia a Urbino, ha discusso la tesi (Quattro paesi, un’isola) con Paolo Fabbri e Carlo Bo. È direttore artistico del festival letterario SetteSere, SettePiazze, SetteLibri a Perdasdefogu. Fra i suoi libri: La ghianda è una ciliegia (Cuec 2006; Il Maestrale 2020), Sardo sono (Cuec 2012), Il forno e la sirena (Cuec 2013), Le ragazze sono partite (Cuec 2015; Il Maestrale 2020). Per Il Maestrale nel 2019 è uscito il libro di successo La chiave dello zucchero.

Mercoledì, 8 luglio 2020

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