Non si è mai fermata neanche con l’emergenza coronavirus e non si fermerà neppure nel periodo estivo delle vacanze, la macchina della solidarietà, che a Oristano vede protagoniste le suore dell’ordine delle Figlie di San Giuseppe, le Giuseppine, e diversi volontari che con loro collaborano.
Viene assicurato un pasto caldo, qualche indumento e anche la possibilità di fare una doccia.
Anche in tempo di Covid-19 le figlie di San Giuseppe hanno continuato a garantire la raccolta e lo smistamento di abiti usati. In queste settimane raccolgono esclusivamente abiti estivi, vesti che destinano immediatamente ai bisognosi.
Un altro servizio che non si è mai fermato è quello della mensa del povero. Dal mese di marzo quanti ne usufruiscono non possono più consumare i pasti a tavola. Però possono ritirare i pasti dalle 11 alle 12 nei locali della mensa di via Carmine 34.
“In piena pandemia abbiamo preparato decine di pranzi caldi: siamo arrivate a 35-40 pasti al giorno”, racconta suor Gabriella, che segue le attività in prima persona. “Tante madri ci chiedono latte e omogeneizzati, beni di prima necessità. Inoltre non abbiamo mai sospeso il servizio doccia”.
Suor Gabriella non è l’unica suora che si occupa della mensa del povero. Insieme a lei c’è anche suor Maria Rita. Le giuseppine sono affiancate da una dipendente, Monica, e dal prezioso supporto di un gruppo di volontari e volontarie.
E poi c’è la solidarietà della comunità di Oristano: “Tantissime persone hanno sostenuto la mensa del povero”, racconta suor Gabriella. “Alcuni ci portano una cassetta di frutta, altri delle zucchine o del pane: ogni aiuto è ben accetto”.
“Una volta al mese”, prosegue suor Gabriella, “consegnamo un’ottantina di pacchi ai bisognosi. Di solito mettiamo pasta, riso, scatolette di tonno. A luglio abbiamo inserito nei pacchi anche una bottiglia di olio d’oliva”.
Se possibile, aiutiamo anche noi le Suore Giuseppine e i volontari. In fondo basta poco: una busta di spesa.
Lunedì, 6 luglio 2020