Tradizione ed emozioni immutate: il passaggio di bandiera del Gremio dei contadini

A Oristano questo pomeriggio il primo atto del rituale, adattato alle norme anti-covid

Giovanni Vacca accompagna la bandiera nella chiesa di San Giovanni fuori le mura

Anche in un clima di festeggiamenti ridotti a causa delle norme anti-covid, rituali ed emozioni sono stati i medesimi degli anni scorsi per il gremio dei contadini. Questo pomeriggio a Oristano, è andato in scena il primo atto del passaggio di bandiera tra s’Oberaiu Majori uscente a quello che lo sostituirà. Gianni Dessì ha accompagnato il vessillo fuori dalla sua abitazione, in via degli Artigiani, e lo ha ceduto a S’Oberaju de Cascia, Giovani Vacca. Da solo a bordo di un pick-up, Vacca ha accompagnato la bandiera fino alla chiesa di Santu Giuanni de Froris, non prima del passaggio davanti alla sede del gremio, in via Aristana.

Il pick-up solitario, senza il giogo dei buoi, le donne in abito tradizionale e numerosi cavalieri d’accompagnamento, è stato salutato da qualche appassionato che, anche solo dal balcone della propria abitazione, non ha rinunciato allo spettacolo del rituale, adeguato alla contingenza del momento.

Alle 19 nella chiesa è in programma la messa della Vigilia.

Domani, in occasione della natività di San Giovanni Battista, le celebrazioni proseguiranno con la messa, presieduta dall’arcivescovo di Oristano, monsignor Roberto Carboni, alle 19.

Nell’ultima giornata di festeggiamenti la bandiera farà il percorso inverso rispetto a oggi. Accompagnata solo da S’Oberaju de Bandera, a bordo di un automezzo dalla chiesa di Santu Giuanni de Froris sarà trasferita nella casa del nuovo Oberaiu Majori del Gremio.

Il prossimo Oberaiu majori che succederà a Dessì sarà Nando Faedda, già presidente del Gremio più volte. Al suo fianco quale Oberaiu de cascia sarà Maurizio Casu.

Martedì, 23 giugno 2020

1 commento

  1. L’emozione di rivivere come ogni anno un’antica tradizione che con orgoglio e dedizione é portata avanti dal glorioso gremio dei contadini è fortissima.
    È il ricordo delle nostre radici, come quelle della quercia deradicata dello stemma di Oristano, come quelle del grano maturo, i cui covoni pendono, a ringraziare San Giovanni Battista, dalla volta della sua meravigliosa chiesa, per l’abbondanza del nuovo raccolto con l’augurio di un anno di benessere lontano dalla miseria.
    Chi santu Gianni s’assistat, a groria sua e de Deus.

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