Costi alti, incassi ridotti: tempi difficili per il cinema anche a Oristano. E non ci sono nuovi film

Il gestore dell'Ariston spiega che mancano le condizioni per la riapertura della sala

Per il cinema Ariston di Oristano ancora non è il momento di riaprire. In teoria si attende il 15 giugno, data fissata dal Governo per la ripresa delle proiezioni. Ma nulla è scontato, perché i dubbi sono tanti. Con quali modalità gli spettatori potranno tornare nella sale? E quali titoli arriveranno sul grande schermo? Le prime visioni saltate a marzo o le classiche proposte estive, di minor richiamo?

“Ora come ora vediamo una serie di limitazioni per una possibile apertura”, spiega Gianfranco Ibba, gestore dell’Ariston e presidente dell’Anec Sardegna, “a cominciare dal fatto che la distribuzione dei film è ferma, come i doppiatori e tutte le categorie che lavorano in questo settore. Poi le prescrizioni per i gestori sono confuse. Noi abbiamo l’obbligo di misurare la temperatura agli spettatori prima dell’ingresso in sala. Questa operazione rischierebbe di creare file e assembramenti, proprio mentre ci raccomandano di privilegiare la biglietteria online per evitare quello stesso problema”.

Riaprire con le limitazioni attuali sarebbe economicamente insostenibile, spiega ancora Gianfranco Ibba. “Troppe contraddizioni: ad esempio ci viene imposto di tener chiuso il nostro bar all’interno del cinema, mentre tutti i locali della città sono aperti”. E poi la riduzione drastica della capienza della sala: “La normativa prevede che si possa occupare un posto ogni tre, anche se gli spettatori appartengono allo stesso nucleo familiare. Ciò significa all’incirca un 30% del fatturato normale. Ovviamente non copre i costi di gestione e a lungo andare causerebbe la chiusura del cinema”. Senza dimenticare poi gli obblighi (e i costi) per sanificazione e igiene, che portano altre incertezze.

“A fronte di questa situazione, l’ipotesi più plausibile è quella di un’apertura del cinema Ariston non prima di agosto”, dice Gianfranco Ibba. E aggiunge: “Confermo comunque la disponibilità a collaborare con il Comune. Mi hanno contattato nelle settimane scorse per capire se fosse possibile realizzare qualcosa di alternativo, ad esempio arene o spazi all’aperto dove proiettare dei film già usciti. Ma il problema si pone anche lì: ci sono delle norme precise da seguire anche per gli spazi all’aperto. Insomma, vedremo il da farsi nei prossimi giorni”.

E l’esempio del drive-in di Norbello? “Non è facile da organizzare, anche per un problema di spazi adatti”, spiega il gestore dell’Ariston. “Ma in generale, ripeto, il primo ostacolo per la riapertura dei cinema è la mancanza di nuovi film: il mercato che li distribuisce è ancora in stand-by. Ci sono dei costi e tutto un sistema complesso da rimettere in moto. Se anche le altre condizioni lo consentono, bisogna avere almeno 30-60 giorni di tempo perché i distributori possano organizzarsi”.

Giovedì, 4 giugno 2020

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci qui il tuo nome