“Chi può metta, chi non può prenda”. In questa frase si riassume l’iniziativa di solidarietà che da due giorni, a Oristano, ha assunto la forma di un gazebo permanente, allestito sulla scalinata della chiesa di San Sebastiano: uno spazio aperto tutti i giorni, a tutte le ore, dove chi è in grado di donare generi alimentari e beni di prima necessità può farlo, e chi invece si trova in difficoltà, può prenderne. Una “spesa sospesa” per chi ha bisogno in questo periodo di emergenza sanitaria.
L’idea nasce dalla volontà del parroco don Giuseppe Sanna, aiutato da Gianna Meloni, sacrista della Cattedrale di Oristano, e dall’associazione Prociv Arci di Oristano (della quale Gianna Meloni è anche socia volontaria).
“Tutti insieme abbiamo trovato il modo per venire incontro a tutte quelle persone che ora in questo momento si trovano in difficoltà, e magari già lo erano da prima dell’epidemia”, spiega Gianna Meloni. “Le sedi della Caritas sono piccole e aver allestito questo gazebo all’aperto, oltre a dare maggiore visibilità all’iniziativa, consente anche di evitare di accalcarsi in spazi ristretti”.
In pochi giorni, la risposta a questa iniziativa è stata positiva e si spera che possa esser un aiuto concreto per tutte le persone bisognose. “Ringraziamo la generosità di molti cittadini privati e delle tante attività commerciali che hanno portato qui nel gazebo, da subito, tanti prodotti e beni alimentari”, conclude Gianna Meloni.
Giovedì, 9 aprile 2020
Ma se non si può andare in giro, che cosa mettono gazebo?! Prima le porte delle chiese aperte (es. Bonaria), ora i gazebo in piazza. La spesa sospesa si fa nei negozi.