Saranno le prime a salire su “sa mesitta”: ecco “is massaieddas” della domenica di Sartiglia

A loro il compito di aprire l'edizione 2020 della giostra equestre di Oristano compiendo il rituale della vestizione de su componidori

Is massaieddas insieme a sa massaia manna, Patrizia Pala e alla priorissa, Francesca Aritzu

Saranno le prime a salire sulla “mesitta” la domenica di Sartiglia, il prossimo 23 febbraio, per compiere il rito tra i più importanti della Sartiglia oristanese: trasformare l’uomo nel semidio della città, il cavaliere nel capocorsa della giostra equestre.

Nella sede di via Aristana cuciranno addosso a Ignazio Lombardi le vesti di Su Componidori Susanna Sanna e Alice Franceschi, aiutate da Angelica Pinna e Debora Biancu, che passeranno loro i fili. Il tutto dietro la supervisione de sa massaia manna, Patrizia Pala.

Susanna Sanna, che è un medico specializzando in anestesia e rianimazione, è la più esperta del gruppo di giovani e giovanissime massaieddas. La sua famiglia fa parte del Gremio dei Contadini da diverse generazioni (suo padre Corrado è stato anche presidente) ed è alla sua sesta vestizione.

“Ci sono diversi passaggi complicati durante la vestizione che si affrontano con la preparazione e con l’impegno durante le prove”, spiega la giovane ma già esperta massaiedda.

“L’emozione che si prova in vestizione è molto forte soprattutto grazie al suono dei tamburi, trombe e launeddas che accompagnano e intensificano i momenti più salienti”, racconta ancora Susanna Sanna, spiegando di non avere nessun gesto scaramantico prima di iniziare il suo importante compito: “Basta che non ci attraversi un gatto nero la strada”.

Alice Franceschi, che ha 16 anni e studia al Liceo Scientifico, è al suo esordio sulla mesitta, ma proviene da una famiglia legata al mondo della giostra equestre.

“Mio cugino”, racconta la giovane massaiedda, “è Oberaiu maiore del Gremio dei contadini ed è stato proprio lui insieme alla Priorissa che mi hanno chiesto se volessi fare la massaiedda. Inoltre mio zio è Oberaiu ‘e cascia , mio cugino cavaliere, e un altro mio cugino tamburino”.

“Questa esperienza mi emoziona tantissimo”, confida l’esordiente massaiedda. “Sono felicissima di aver imparato qualcosa di nuovo, di così grande e bello, e onorata di poter essere la massaiedda quest’anno, con mio cugino Oberaiu e Ignazio Componidori. Non smetterò mai di ringraziare Francesca, la Priorissa, che mi ha dato questa opportunità, e Patrizia, la Massaia manna, che mi sta insegnando tutta l’arte della vestizione. Senza dimenticare mia Zia Franca che affianca la Priorissa e dispensa consigli mai scontati, dopo due precedenti esperienze da Priorissa. Mi stanno trasmettendo tutto l’amore e la passione per questa manifestazione storica che solo chi vive da dentro può capire”.
“Essendo la prima volta che passo i fili”, conclude Alice Franceschi, “ho dovuto imparare tutto. I primi giorni è stato difficile perché, oltre che imparare le procedure, sentivo addosso una grandissima responsabilità. Ogni passaggio richiede precisione assoluta e ha la sua importanza, ma probabilmente la più difficile è la parte del velo: essendo un tessuto estremamente delicato richiede molta accuratezza e precisione”.

La più giovane delle quattro è Angelica Pinna, ha 13 anni e frequenta la terza media corso musicale della Scuola Leonardo Alagon di Oristano.

Per la prima volta salirà sulla mesitta, ma ha sempre fatto parte del gruppo delle massaieddas del Gremio.

“La mia famiglia ha sempre fatto parte del Gremio dei Contadini”, spiega la giovane, “da prima mio nonno Ignazio Pinna insieme a nonna Zita e poi dopo alcuni anni dalla morte mio nonno sono entrati nel Gremio anche i miei genitori, Michele Pinna e Federica Faedda. Mio nonno Ignazio è stato anche Componidori nel 1970 sempre per il Gremio dei Contadini e come massaiedda per vestirlo fu scelta mia nonna Zita in quanto sua fidanzata e Zia Rita la sorella di nonno”.

“Nel mio caso che devo passare, le difficoltà ovviamente sono minori rispetto a chi deve cucire, ma in generale la difficoltà più grande per tutte noi e sulla quale stiamo lavorando molto è quella di fare tutto bene e in modo preciso in poco tempo”, spiega la giovanissima massaiedda, che confida di non avere particolari riti scaramantici prima dell’inizio della vestizione: “l’unica cosa che facciamo è invocare l’aiuto di San Giovanni santo protettore del Gremio dei Contadini”

Ad affiancare le giovani che vestiranno su componidori anche Debora Biancu, parrucchiera trentacinquenne e cognata del capocorsa, al suo esordio in vestizione.

“La Sartiglia l’ho sempre vissuta dietro le quinte, anche se non arrivo da una famiglia di sartiglianti”, spiega la massaiedda, “da buona oristanese adoro la Sartiglia e tutto ciò che ne fa parte. Ho diversi amici sartiglianti e ho sempre dato loro una mano nel preparare i cavalli”.

“Quando Francesca mi ha chiamato per chiedermi se avevo piacere di passare i pezzi per me è stata una gran bella sorpresa”, spiega ancora Debora Biancu, “non me lo aspettavo proprio, ho accettato subito l’invito de sa priorissa”.

“Questa Sartiglia per me sarà un’emozione nuova”, confida la giovane massaiedda. “La vivrò da un altro punto di vista e poi sopratutto perché a guidarla sarà mio cognato che, non perché sono di parte, ma se lo merita proprio questo ruolo”.

Lunedì, 17 febbraio 2020

1 commento

  1. Non ho mai potuto vedere la vestizione dal vero, ho provato in tutti i modi ma niente, è un circolo chiuso, c’è gente che la vista anche 20 volte, peccato,non dovrebbe essere così

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