La storia della militante transessuale Pepsi sugli schermi dell’Unla

Il cinema apre la settimana al Centro culturale di Oristano

Si apre oggi con la presentazione del film “Shelter – Farewell to Edén” la settimana al Centro servizi culturali di Oristano.

Alle 18, sugli schermi della sala in via Carpaccio, il Film Caucaso – Ligne 7, diretto da Enrico Masi.

Alla presentazione sarà presente Masi, insieme a Carlotta Guaraldo.

La locandina

Shelter è la storia di Pepsi, militante transessuale nata nel Sud delle Filippine in un’isola di fede musulmana. Dal Mindanao alla giungla di Calais, Pepsi rincorre il riconoscimento di un diritto universale, vivendo l’odissea dell’accoglienza in Europa.
Pepsi è un individuo in transizione alla ricerca di un impiego stabile come badante, dopo aver lavorato per oltre 10 anni nella Libia di Gheddafi come infermiera, prima di essere costretta a seguire il flusso dei rifugiati. Il suo racconto fuoricampo è una parabola post-coloniale, in cui la geografia europea si mischia al dramma emotivo. Il suo vagare ricorda l’antico mito d’Europa, secondo cui una giovane venne rapita e sedotta da Giove, nelle sembianze di un toro, portandola in un’isola del Mediterraneo da cui avrebbe dato il nome al continente.

Conosciuto anche come Farewell to Edén, questo film documentario è stato prodotto fra Sardegna, Emilia, Liguira, le Alpi Marittime e Parigi.Nel corso di tre anni, con un totale di quasi 90 ore di girato, più materiale d’archivio e pellicole originali girate in 8mm e 16mm, il film racconta la storia di una transgender filippina attraverso confini mondiali.

Strutturato come una narrazione onirica, Shelter rappresenta il capitolo finale di una trilogia iniziata nel 2012, dedicata all’impatto dei Mega Eventi.Questa è una storia post-coloniale dove i temi centrali sono l’identità, le frontiere, il paesaggio e il corpo in transizione.Nel film c’è un collegamento mitologico alla storia di Europa, consorte di Zeus, ma anche di Giovanna d’Arco, entrambe in prospettiva moderna.Shelter si rivolge al pubblico come un intimo diario, nel quale il dramma personale si riflette all’interno di paesaggi naturali e suburbani.

Lunedì, 20 gennaio 2020

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