La Sartiglia e l’arte delle rosette raccontate da Ilenia Concu

Ormai sono uno dei simboli del carnevale oristanese

La realizzazione delle rosette, uno dei simboli per eccellenza del tradizionale carnevale oristanese, richiede tempo e concentrazione ma anche il lavoro minuzioso di mani esperte, come quelle di Ilenia Concu, 31 anni, di Oristano.

Di professione, Ilenia, fa la massaggiatrice mentre nei fine settimana la barista al Rossini Cafè e ora, da fine ottobre circa, al suo lavoro affianca anche quello del confezionamento delle rosette per la Sartiglia, ormai diventata una passione.

“Sin da piccola”, dichiara Ilena Concu, “ho sempre partecipato e assistito ai preparativi per la Sartiglia. In famiglia correva mio zio, Antonello Misura, e poi mio cugino Federico, “Chicco”, Misura. Quindi da sempre ho respirato l’aria di Sartiglia, imparando i trucchi del mestiere legati ai preparativi”.

Foto Ilenia Concu – rosette

“Ricordo che anche noi bambini venivamo coinvolti, chi preparava i cartoncini dove poi si sarebbero dovute cucire le rosette, chi raccoglieva nastri e così via”, spiega sempre Ilenia Concu.

“Mi è sempre piaciuto dare il mio contributo, essere parte attiva di questa tradizione che ogni anno, molti di noi oristanesi viviamo in prima persona. Ho imparato a rispettare il ruolo femminile che la donna riveste in un momento così importante come quello della realizzazione delle rosette e la preparazione delle bardature per i cavalli”, dichiara Ilenia Concu.

Le donne, in effetti, da sempre hanno un ruolo fondamentale all’interno della Sartiglia. Nel periodo antecedente la manifestazione, sono tante le mani esperte che con cura e pazienza confezionano le bardature. Un lavoro che si svolge all’interno delle case i mesi prima, dove a lavorarci sono le mogli, parenti, amiche dei cavalieri, ma anche professioniste che conservano e tramandano i segreti del “mestiere” alle nuove generazioni. E così è successo anche per Ilenia Concu che racconta come per lei sia stata di fondamentale importanza la sua vicinanza ad Angelica Falchi, conosciuta nel mondo dei sartiglianti e madre del suo migliore amico, Nicolas Damiano.

“Ho imparato molto da Angelica”, dichiara Ilenia Concu, “standole sempre accanto, osservandola mentre preparava le rosette. E anche ora, lavoriamo insieme, sono la sua apprendista”.

Rosone di un’edizione scorsa, realizzato da Ilenia Concu

Per quanto riguarda invece la quantità di rosette da preparare, anche lì dipende dalle richieste che arrivano dai cavalieri. “In media preparo un centinaio di rosette grandi e altrettante cento di rosette piccole, per ogni pariglia”, spiega Ilenia Concu, “Il tempo che impiego a farle, dipende dalla complessità e della lavorazione richiesta. Sicuramente rispetto a prima si è più veloci, anche grazie all’uso della colla a caldo”.

“Anche nella scelta stilistica, siamo abbastanza agevolate”, prosegue Ilenia Concu, “sempre più spesso i cavalieri arrivano da noi con le idee ben chiare e precise, scelgono loro i colori dei nastri, l’uso o meno di perline, in base ai colori scelti per le loro pariglie. Quello che è certo, è che se so di essere libera quel determinato giorno, mi dedico esclusivamente alla realizzazione delle rosette. Non è una cosa che si può fare quando uno è di fretta, ci vuole calma, tempo e concentrazione”.

Foto Ilenia Concu – rosette

Una passione per la Sartiglia, che impegna totalmente la giovane oristanese fino ai giorni stessi della manifestazione. “Non mi fermo mai”, conclude Ilenia Concu, “oltre a realizzare le rosette, spesso, molti cavalieri, amici e conoscenti, mi chiedono i giorni stessi della Sartiglia di andare da loro, nelle scuderie, e aiutarli nella preparazione della bardatura per il cavallo. Lo faccio volentieri e anche per questo ci vuole tanta passione e tempo da dedicare”.

Mercoledì, 29 gennaio 2020

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