I nomi dei bimbi uccisi impressi sui fogli e un corteo silenzioso: Oristano chiede la fine del massacro a Gaza – Foto
4 Novembre 2025
Nel giorno dedicato ai morti, una manifestazione sentita: “Non possiamo abbassare la guardia”

Il corteo a Oristano
Oristano
Nel giorno dedicato ai morti, una manifestazione sentita: “Non possiamo abbassare la guardia”
L’immagine dei nomi dei 20 mila bambini uccisi a Gaza, stampati su fogli di carta appesi a un filo, in piazza Eleonora, è stato solo uno dei momenti di grande emozione che hanno scandito la manifestazione promossa dagli attivisti oristanesi del Global Movement to Gaza che nel pomeriggio di domenica scorsa ha visto sfilare un corteo silenzioso lungo le vie del centro.
Un percorso interrotto in alcune tappe, ognuna dedicata a ricordare una delle tante storie delle vittime del genocidio di Gaza, riportate nel profilo Instagram We Are Not Numbers. Racconti toccanti per affermare che dietro ogni singolo numero del triste bollettino dei morti ci sono vite e speranze spezzate.
I manifestanti, con i loro striscioni, bandiere e fiaccole, hanno quindi dato vita a un incontro in piazza Eleonora. Dove, accanto a una grande bandiera palestinese realizzata con fiori di carta, diverse persone si sono alternate al microfono per chiedere ancora una volta la fine delle violenze a Gaza. “Chiediamo scusa ai morti di Gaza per la complicità dei nostro governo nel loro sterminio”, hanno spiegato gli organizzatori del Global Movement to Gaza. E poi, ancora “siamo in piazza anche per ricordare che la tregua è una menzogna, Israele continua infatti a bombardare e il genocidio non si è mai fermato, e ora più che mai non possiamo abbassare la guardia” – gli attivisti hanno quindi aggiunto – “solo nella notte del 28 ottobre sono state uccise oltre 125 persone a Gaza, in gran parte donne e bambini. Nelle ultime settimane Israele ha già violato il cessate il fuoco più di 150 volte e le bombe colpiscono ancora, mentre in Cisgiordania continua la pulizia etnica. Questa non è pace. È propaganda. È una farsa. È l’ennesima copertura per continuare indisturbati il massacro”. Nel corso del confronto si discusso delle iniziative che si possono assumere a livello locale per contribuire a fermare il massacro di Gaza. E a questo proposito si è parlato anche della necessità di chiedere alla regione di fermare l’ampliamento della RWM, la fabbrica di Domusnovas che realizza ordigni utilizzati da Israele. “La mobilitazione continua” – hanno assicurato gli organizzatori – “fino alla fine delle violenze a Gaza e in Cisgiordania”.


