La giustizia tra i banchi di scuola: Beniamino Zuncheddu incontra gli studenti – Video
27 Settembre 2025
Una mattinata di emozioni. Promossa la raccolta firme per una nuova legge a sostegno delle vittime di errori giudiziari

La dirigente scolastica Marillina Meloni, Beniamino Zuncheddu e Antonio Ignazio Garau
Oristano
Una mattinata di emozioni. Promossa la raccolta firme per una nuova legge a sostegno delle vittime di errori giudiziari
Un incontro intenso e carico di emozione quello che si è svolto con gli studenti, dell’Istituto tecnico “Lorenzo Mossa”, promosso dalla Provincia e dallo sportello linguistico per la diffusione della lingua sarda.
Protagonista della giornata Beniamino Zuncheddu, ingiustamente condannato per la strage di Burcei e dichiarato innocente dopo 33 anni di carcere.
La dirigente scolastica Marillina Meloni ha aperto l’iniziativa ringraziando i presenti e spiegando l’assenza, per motivi professionali, dell’avvocato Mauro Trogu, difensore di Zuncheddu e coautore con lui del libro “Io sono innocente”.
“Ringraziamo il signor Beniamino e Antonello Garau” ha detto la dirigente, “perché ci hanno ricordato un fatto di cronaca che ha colpito le coscienze e che ha avuto eco a livello nazionale”.
“Oggi Beniamino Zuncheddu”, ha detto la dirigente scolastica, “è voluto essere presente nel nostro Istituti per raccontare a voi ragazzi la sua vicenda e la sua drammatica esperienza. È stato accusato ingiustamente di un triplice omicidio che non ho mai commesso. Solo grazie all’avvocato Trogu e alla revisione del processo è stato dichiarato innocente.
Ma chi potrà restituirgli i 33 anni di vita trascorsa in carcere? Si è domandata Marillina Meloni. “Nessuno. proprio questo oggi gira l’Italia per raccontare la sua storia e per raccogliere le firme per la proposta di legge”.
Accanto a lui Antonello Garau, che ha ricordato come quello di Zuncheddu sia uno dei casi giudiziari più gravi e longevi a livello nazionale. “Oggi si stanno raccogliendo le firme per la proposta di legge Zuncheddu – ha sottolineato – che mira a garantire un sostegno economico e abitativo a chi esce dal carcere dopo essere stato vittima di errori giudiziari. Beniamino non ha casa, non ha un lavoro, non ha nulla: lo Stato gli ha rubato la vita. Con questa legge vogliamo evitare che altri, come lui, si ritrovino abbandonati a sé stessi”.
Antonello Garau ha anche letto alcuni passi del libro, ponendo poi delle domande allo stesso Zuncheddu per approfondire le fasi processuali e investigative della vicenda.
Ma ha anche ricordato che si stanno raccogliendo non solo in Sardegna, ma anche oltre mare, le firme per la proposta di legge.
“Insieme all’avvocato Mauro Trogu”, ha ricordato Beniamino Zuncheddu, “stiamo raccogliendo le firme grazie all’iniziativa voluta da Irene Testa, garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, per presentare la proposta di legge che porta il mio nome “Zuncheddu e altri” che mira a riconoscere un assegno provvisorio agli assolti che hanno subito un’ingiusta detenzione, per sostenerli fino al risarcimento definitivo. Perché nessuno debba più subire la mia stessa ingiustizia”.
Cosa vuole dire oggi a questi giovani Beniamino Zuncheddu?
“Bisogna firmare e promuovere questa iniziativa” ha ricordato Antonello Garau, “Per poter garantire un aiuto necessario in un periodo che può durare anni e che spesso porta a gravi difficoltà economiche e sociali.
Antonello Garau ha letto una parte del libro in cui Beniamino Zuncheddu, ha ricevuto la visita della polizia quando venne arrestato.
Antonello Garau ha inoltre ricordato quando Beniamino Zuncheddu incontro Papa Francesco, anche lui colpito da quella grave ingiustizia.
A chiudere gli interventi è stato Battista Ghisu, amministratore straordinario della Provincia, che ha tracciato un parallelo tra la vicenda di Zuncheddu e quella di Antonio Gramsci: “Sono stato poco fa alla Casa Gramsci” ha ricordato, “e mi è venuto naturale pensare al legame con Beniamino. Entrambi sono stati imprigionati ingiustamente dallo Stato, entrambi hanno resistito grazie alla loro forza interiore. La sua storia ci insegna che bisogna sempre dire la verità ed essere onesti, perché un’ingiustizia può colpire chiunque di noi. Dopo 33 anni, lo Stato non gli ha riconosciuto nulla: ma la sua testimonianza deve diventare patrimonio di tutti. Beniamino è un cittadino sardo esemplare, al pari di Gramsci”.

La mattinata si è conclusa con un ampio spazio dedicato alle domande degli studenti ed ai docenti, che hanno potuto confrontarsi direttamente con Zuncheddu, testimone di una delle più gravi ingiustizie giudiziarie italiane.
Sabato, 27 settembre 2025