Premio a Locarno per il documentario firmato anche da tre oristanesi
18 Agosto 2025
Nel progetto di "Nella colonia penale" l'impegno di Nicola Contini, responsabile di Mommotty, con le socie Federica Ortu e Laura Biagini

La delegazione di registi e produttori a Locarno
Oristano
Nel progetto di “Nella colonia penale” l’impegno di Nicola Contini, responsabile di Mommotty, con le socie Federica Ortu e Laura Biagini
Un po’ di Oristano ha brillato sul palco del 78° Locarno Film Festival, durante le premiazioni del 16 agosto in Piazza Grande.
Il documentario “Nella colonia penale”, prodotto da Mommotty, ambientato sull’Isola e diretto da Gaetano Crivaro, Silvia Perra, Ferruccio Goia e Alberto Diana, ha vinto il Marco Zucchi Award come lavoro “più innovativo in termini di immagine e linguaggio cinematografico”. Ideatore e produttore del progetto è l’oristanese Nicola Contini, responsabile di Mommotty, affiancato dalle socie di Oristano Federica Ortu e Laura Biagini.
Il Marco Zucchi Award è un riconoscimento assegnato dalla giuria del concorso in memoria del delegato generale scomparso nel 2020. Il premio, offerto dalla famiglia del giornalista, vuole ricordarlo “osservando i film in concorso con quel suo stesso sguardo curioso e rivolto al futuro”.
Nella motivazione si legge: “Il film documenta, in quattro capitoli distinti, la vita quotidiana delle ultime colonie penali d’Europa, una delle quali trasformata in riserva naturale. Riprendendo prigionieri, guardiani e animali attraverso un’estetica che intreccia queste prospettive, i cineasti offrono una riflessione poetica e talvolta spiazzante sulla detenzione, sull’esperienza della reclusione e, più in generale, sul nostro rapporto con il mondo”.
Il racconto segue la vita di detenuti e agenti nelle case di lavoro all’aperto di Isili, Mamone e Is Arenas, per chiudersi con l’Asinara. Oggi i detenuti, per lo più migranti extra-europei, scontano la pena coltivando la terra, allevando animali o svolgendo compiti legati alla manutenzione delle strutture. Nel film, come nella realtà, il tempo appare fermo e dilatato, scandito dalle attività che consentono di lavorare all’aperto, a contatto con gli animali, ma isolati e inaccessibili ai più.
Il documentario, della durata di 85 minuti, è realizzato con il patrocinio dell’associazione Antigone, che ogni anno redige un report sulle condizioni di detenzione in Italia, basato su osservazioni raccolte da oltre novanta operatori durante le visite agli istituti di pena.
Lunedì, 18 agosto 2025