Pedana per disabili a Torre Grande: servizio gratuito, o no?
1 Luglio 2025
La segnalazione di alcuni utenti

La pedana inaugurata a Torre Grande la scorsa settimana
Oristano
La segnalazione di alcuni utenti
Era stata presentata come un servizio gratuito per le persone con disabilità motorie, ma chi in questi giorni ha cercato di usufruirne ha scoperto che così gratuito non è. Succede a Torre Grande, accanto alla Casa per ferie Stella Maris, dove lo scorso 24 giugno è stata inaugurata una nuova pedana in legno, attrezzata con lettini, ombrelloni e una sedia job per facilitare l’accesso al mare.
Un’iniziativa dell’associazione Sardegna Accessibile, in collaborazione con la ditta Sardegna Inclusiva, e con il patrocinio dell’Assessorato all’Ambiente del Comune di Oristano. Peccato che alcune persone con disabilità, arrivate nei giorni successivi, si siano viste chiedere un contributo per utilizzarla.
“Ci sono stata qualche giorno fa”, racconta una donna con disabilità motoria. “Mi è stato detto che dovevo accordarmi con le suore. Poco dopo è arrivata una signora con un bambino in carrozzina: anche lei, il giorno prima, aveva ricevuto la stessa risposta dal bagnino. Pensavano, come me, che il servizio fosse gratuito per tutti”.
Qualche giorno prima, una persona con disabilità visiva ha vissuto una situazione simile: “Sono arrivata e il bagnino mi ha detto che avrei dovuto pagare e mi sono spastate nell’arenile”, racconta. “Poi, poco dopo, è tornato e mi ha detto che la suora aveva autorizzato la mia permanenza, a patto di lasciare una piccola offerta”.
La piattaforma è stata realizzata a fianco di quella – ben distinta e di colore blu – riservata esclusivamente agli ospiti della casa per ferie della Congregazione delle Figlie di San Giuseppe. Ma secondo chi ha sollevato il caso, la comunicazione è stata tutt’altro che chiara: “Dalla presentazione sembrava che la pedana fosse un servizio libero e gratuito per chiunque avesse una disabilità. Invece, bisogna mettersi d’accordo con le suore e lasciare un contributo. Avrebbero dovuto essere più trasparenti”.
La postazione – una piattaforma in legno di 50 metri quadrati, con otto lettini, quattro ombrelloni, una sedia job e una passerella che collega il lungomare alla battigia – era stata inaugurata con grande solennità. Un’iniziativa nata per arricchire l’offerta turistica della marina oristanese e valorizzare la Bandiera Blu che da quindici anni sventola su Torre Grande.
Alfio Uda, di Sardegna Accessibile, aveva ricordato che il progetto è nato nel 2020 per mappare e promuovere le spiagge accessibili in Sardegna. Massimo Pisanu, di Sardegna Inclusiva, aveva sottolineato il ruolo degli sponsor privati: “È un progetto sociale che vive della generosità del territorio”, aveva detto, auspicando “una risposta positiva anche da Oristano”.
Durante l’inaugurazione il sindaco Massimiliano Sanna aveva parlato di un’iniziativa che rende Torre Grande “sempre più accessibile e inclusiva”. L’assessora all’Ambiente Maria Bonaria Zedda aveva parlato di “un servizio in più per tutti, anche per chi vive una disabilità”, definendo il progetto “di alto valore sociale”. E l’assessora ai Servizi sociali Carmen Murru aveva rimarcato come le persone con disabilità potessero ora “accedere al mare con gli ausili necessari e godersi il sole in tutta comodità”.
Dichiarazioni che, messe tutte insieme, non lasciavano spazio a dubbi. Nessuno aveva parlato di contributi, né della necessità di accordi con soggetti privati. Ed è proprio questa discrepanza tra quanto annunciato pubblicamente e quanto avviene oggi sulla spiaggia che ha generato confusione e malumori.
Martedì, 1° luglio 2025
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Commenti
Ahahahah ennesima figuraccia di una giunta allo sbando…sempre i soliti noti… ancora con questa bandiera blu? Peccato che i servizi, e neanche tutti quelli previsti, siano arrivati dopo e ora si scopre pure a pagamento…che teatrino