“Voce alla verità”: gli studenti del Mossa in prima linea contro la violenza di genere
6 Giugno 2025
I ragazzi della quinta S, coinvolti nel progetto, hanno presentato i risultati della loro indagine

In foto gli studenti della classe quinta S con la docente Laura Marchinu
Oristano
I ragazzi della quinta S, coinvolti nel progetto, hanno presentato i risultati della loro indagine
Quando la consapevolezza sui temi della violenza di genere parte dai banchi di scuola. Gli studenti della classe quinta S del corso Turismo Sportivo dell’Istituto Tecnico “Lorenzo Mossa” di Oristano, ieri mattina, hanno presentato i risultati del progetto “Voce alla verità”.
Si tratta di un’indagine approfondita condotta attraverso un questionario somministrato a tutti gli studenti e le studentesse dell’Istituto, con l’obiettivo di esplorare la percezione e il livello di conoscenza dei temi legati alla violenza di genere.
Il progetto, ideato dall’intero consiglio di classe, si è sviluppato come un percorso trasversale e interdisciplinare, che ha coinvolto attivamente gli studenti in un’esperienza concreta e partecipativa. I risultati emersi sono stati così analizzati e discussi in un momento di restituzione pubblica, a conferma della volontà di fare della scuola un luogo di confronto e consapevolezza.
A coordinare le attività è stata la loro professoressa Laura Marchinu. «I ragazzi», ha dichiarato la docente, «hanno partecipato con serietà e consapevolezza, contribuendo in modo significativo alla realizzazione di un lavoro che unisce ricerca, riflessione e cittadinanza attiva».
Determinante il supporto della docente Federica Elisabetta Simbula, della psicologa Neyla Pascolini, la dottoressa Claudia Marras e del media educator Simone Gargiulo che attraverso le competenze specifiche del settore in cui opera ciascuno di loro, hanno affiancato la classe lungo tutto il percorso.
Ecco i dati emersi dall’indagine:
- 1 studente su 10 (9,6%) ritiene giustificabile una reazione fisica violenta in caso di tradimento;
- Il 32,9% non riconosce telefonate e messaggi insistenti come una forma di violenza;
- Il 25,7% crede che la gelosia dimostri quanto una persona tenga alla relazione;
- Il 58,2% degli intervistati non conosce strumenti fondamentali come il numero antiviolenza 1522, il Signal for Help o le app di emergenza.
Nonostante ciò, emerge una forte consapevolezza: il 93,2% riconosce che la violenza di genere è presente anche tra gli adolescenti e il 93,7% chiede che nelle scuole si parli più apertamente di rispetto e consenso.
«Non possiamo restare indifferenti davanti ai dati raccolti, ha dichiarato la dirigente scolastica Marillina Meloni, che,esprimendo forte preoccupazione per i dati emersi, ha ribadito l’impegno dell’Istituto sul fronte dell’educazione al rispetto e alla parità. «Molti nostri studenti e studentesse faticano ancora a riconoscere i segnali della violenza, soprattutto quella psicologica e digitale. È allarmante constatare che il controllo dei profili social o l’invio ossessivo di messaggi siano considerati normali. Questo ci dice che siamo davanti a una vera emergenza educativa. Per questo motivo, la nostra scuola continuerà a promuovere momenti di confronto e riflessione, consapevoli che il cambiamento parte proprio da qui: dai banchi di scuola. La nostra scuola è attiva nell’organizzazione di manifestazioni in occasione del 25 novembre e dell’8 marzo: questi non sono mai momenti simbolici, ma tappe di un lavoro quotidiano, che continueremo con determinazione».
«La scuola», ha concluso la dirigente Meloni, «ha il dovere di intervenire, ma non può farcela da sola: serve una rete, serve il supporto delle famiglie e dell’intera comunità educante».
Il progetto “Voce alla verità” (consultabile qui) si inserisce in un più ampio impegno dell’Istituto “Lorenzo Mossa” per un’educazione al rispetto, alla responsabilità e alla consapevolezza, nella convinzione che solo attraverso il dialogo e l’informazione si possano contrastare stereotipi e comportamenti pericolosi.
Venerdì, 6 giugno 2025