Progetto “Disperdiamoci: ”Daniela Lucangeli riempie il Teatro Garau
9 Giugno 2025
Scuola, emozioni e relazioni al centro dell’incontro: “Se l’adulto non conosce il proprio scopo educativo, diventa un ostacolo”

La professoressa Lucangeli sul palco
Oristano
Scuola, emozioni e relazioni al centro dell’incontro: “Se l’adulto non conosce il proprio scopo educativo, diventa un ostacolo”
Un compleanno speciale ha accolto Daniela Lucangeli al Teatro Garau di Oristano, ospite dell’evento inaugurale del progetto “Disperdiamoci – Per non lasciare nessuno indietro”, promosso dalla Provincia di Oristano con il sostegno dell’Unione Province Italiane.
Ad attenderla un pubblico eterogeneo: docenti, genitori, dirigenti scolastici, esperti di pedagogia, psicologia, infanzia e adolescenza. Un mondo unito dalla consapevolezza che educare non è semplicemente trasmettere nozioni, ma costruire relazioni, dare senso, trasmettere fiducia.
“La chiave di volta per chiunque sia Magister è lavorare su stimoli positivi, motivanti, valorizzanti e non giudicanti”, ha detto Lucangeli. “Avremo fiducia se sapremo trasmetterla. Se invece tradiamo il nostro ruolo, diventando giudici che moltiplicano i sensi di colpa, non faremo altro che allontanare i giovani. A quel punto, la dispersione scolastica sarà il minore dei problemi che la società adulta dovrà affrontare”.
Professoressa ordinaria di Psicologia dello sviluppo all’Università di Padova e presidente dell’associazione Heart4Children, Daniela Lucangeli ha ricordato l’importanza di diventare, davvero, Magister: “Stiamo diffondendo quella che chiamiamo Scienza Servizievole, perché nessuno basta a se stesso. Solo cambiando insieme il modo in cui guardiamo gli altri possiamo davvero incidere sulla realtà, fino a trasformare anche le norme. Se lo scopo dell’adulto – madre, padre, insegnante – è giudicare, valutare, ingozzare, allora diventa un ostacolo. Ma se il suo scopo è far riuscire l’altro, allora diventa il miglior alleato contro la fatica dell’errore”.
In oltre due ore di incontro, la professoressa ha invitato a riflettere sull’importanza delle neuroscienze applicate alla pedagogia e alla psicologia dello sviluppo. Ha offerto spunti che partono dalle relazioni, dall’emotività, dal potere costruttivo (o distruttivo) della rete neuronale attivata dai recettori emozionali: “La salute della relazione diventa identità”.
Il lungo dialogo con il pubblico, animato da domande e testimonianze, ha riportato al centro il benessere fisico e psicologico delle persone, soprattutto dei più giovani. Tracciare percorsi che portano alla felicità e alla crescita positiva significa gettare le basi per una vita soddisfacente, ma anche prevenire forme di sofferenza che possono spingere all’abbandono della formazione, percepita come fonte di dolore, ansia, angoscia o frustrazione.
Un altro tema forte è stato il rapporto con le tecnologie. “Stabilire un giusto equilibrio”, ha osservato Lucangeli, “è fondamentale per costruire reti relazionali capaci di alimentare la gioia reale. Solo così si potrà contrastare una progressiva ‘sprogrammazione’ neurologica che spegne le motivazioni e confonde il sapere con il semplice accumulo di informazioni”.
Il progetto Disperdiamoci si distingue per il protagonismo giovanile: peer educator, informatori e leader molecolari porteranno strumenti educativi nelle scuole, nei comuni, nelle biblioteche e online, con una comunicazione orizzontale e inclusiva.
“Abbiamo voluto puntare tutto sui giovani”, ha spiegato l’amministratore straordinario della Provincia, Battista Ghisu. “Le istituzioni devono sintonizzarsi sul più grande patrimonio della nostra società: i giovani, il loro protagonismo e la loro forza. Bisogna parlare il loro linguaggio e ascoltarli, collaborando con famiglie, scuola, forze dell’ordine ed esperti per riconoscere precocemente segnali di disagio. Solo così possiamo non lasciare indietro nessuno”.
Il messaggio centrale lanciato da Daniela Lucangeli è chiaro: custodire la relazione e l’identità è il primo passo per salvaguardare il benessere e coltivare le motivazioni che spingono a restare, anche a scuola. La comunità educante, la famiglia scolastica e le istituzioni, se unite, possono fare la differenza.
Uno degli obiettivi del progetto è rendere visibili e accessibili i servizi già presenti sul territorio – dalla formazione all’orientamento, dal lavoro al supporto psicopedagogico – ma spesso frammentati e difficili da raggiungere. Per questo nasceranno spazi informativi, fisici e digitali, pensati come punti di riferimento chiari e facilmente consultabili da giovani e famiglie.
Un’attenzione particolare è rivolta a chi educa: insegnanti, educatori e genitori. A loro saranno dedicati percorsi formativi per riconoscere tempestivamente segnali di disagio e costruire ambienti scolastici e familiari più inclusivi, motivanti e rispettosi delle diversità.
Il progetto promuove una cultura educativa attenta al linguaggio, ai contenuti e alle relazioni, con un impegno concreto verso la parità di genere, la valorizzazione delle differenze e il contrasto a ogni forma di discriminazione, bullismo e marginalizzazione.
“Ogni ragazzo ha dentro di sé un talento che aspetta solo di essere scoperto”, ha ricordato Lucangeli. “Il nostro compito non è dire loro cosa fare, ma creare le condizioni perché possano emergere”. La scuola – e la comunità tutta – deve diventare uno spazio che riconosce, sostiene e fa fiorire le diversità”.
Disperdiamoci si muove grazie a una rete di partner strategici: il Consorzio UNO di Oristano, l’IIS Mariano IV d’Arborea, l’associazione Oristano e Oltre, Heart4Children, l’associazione GIULIA Giornaliste, il CPIA4 di Oristano e le Consulte giovanili della provincia. L’obiettivo è costruire un sistema di supporto stabile che accompagni i giovani nel loro percorso di crescita, sostenendo il talento e la singolarità di ciascuno.
“Ogni vita vissuta con consapevolezza è la chiave per un futuro migliore”, ha concluso Lucangeli. “Solo un cambiamento collettivo, fondato su fiducia, inclusione e valorizzazione delle diversità, può costruire un sistema educativo che davvero non lasci indietro nessuno”.

Lunedì, 9 giugno 2025