Oristano incontra Gaza: Giuseppe Sechi e il Niguarda in prima linea per Adam
12 Giugno 2025
Il direttore sanitario oristanese ha mobilitato l’ospedale milanese per salvare il bambino, ferito e rimasto solo con la mamma

Il piccolo Adam al-Najjar appena sceso dall'aereo si dirige con i sanitari verso l'ambulanza che lo accompagnerà al Niguarda - ©Regione Lombardia
Oristano
Il direttore sanitario oristanese ha mobilitato l’ospedale milanese per salvare il bambino, ferito e rimasto solo con la mamma
Quando Oristano incontra Gaza, grazie a un ospedale di Milano. Il medico oristanese Giuseppe Maria Sechi, da febbraio direttore sanitario dell’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, è tra gli artefici dell’accoglienza del piccolo Adam al-Najjar, il bambino palestinese di undici anni rimasto gravemente ferito a un braccio in seguito a un attacco dell’esercito israeliano. La storia del piccolo è balzata alla cronaca perché è l’unico sopravvissuto di dieci figli e in queste ore viene raccontata su tutti i mezzi di informazione.
Il bambino è arrivato all’aeroporto militare di Milano-Linate ieri notte, a bordo di un aereo dell’Aeronautica militare italiana, accompagnato dalla madre. Adam è rimasto solo con lei, dopo che un bombardamento a Khan Younis, nella striscia di gaza, ha ucciso i suoi nove fratelli. Il padre, Hamdi, pediatra come la madre Alaa, è morto pochi giorni dopo a causa delle ferite riportate nello stesso attacco.
L’undicenne ha riportato fratture multiple e una lesione neurologica e dovrà essere sottoposto a un intervento chirurgico.
La proposta di aiuto per il giovane palestinese è partita proprio dal Niguarda e dall’Assessorato al welfare della Regione Lombardia, guidato dall’ex capo della protezione civile italiana, Guido Bertolaso, che ha potuto interagire con le autorità governative e col ministro degli esteri Antonio Tajani in particolare. Un’unità di intenti efficace.
Chi è Giuseppe Sechi. A Oristano, sua città natale, Giuseppe Sechi è un nome noto. Il medico oristanese appartiene a una famiglia di professionisti molto conosciuta e stimata. Figlio dell’ingegner Francesco Sechi, ha diretto negli scorsi anni l’assessorato alla Sanità della Regione Sardegna, prima di approdare a Milano, dove è stato al vertice dell’Agenzia sanitaria per le emergenze e urgenze, la nostra Aerus. Poi dopo un rientro all’Asl 8 di Cagliari, la ripartenza verso la lombardia, dove oggi guida uno dei principali ospedali italiani, il Niguarda e da dove si è attivato per offrire un’opportunità di cura – e forse anche un po’ di sollievo – a un bambino che ha perso tutto. Un intervento che non può cambiare il drammatico quadro della popolazione di Gaza, ma che restituisce dignità e speranza, almeno a una vita.

L’operazione di soccorso italiana. Adam al-Najjar non era solo su quell’aereo. Insieme a lui sono arrivati altri bambini provenienti da Gaza, anch’essi bisognosi di cure urgenti e destinati a diversi ospedali italiani.
I tre minori arrivati ieri in Italia si aggiungono agli undici già accolti tra febbraio e maggio. L’accoglienza è stata organizzata da Regione Lombardia, con il coordinamento operativo di AREU e della Centrale remota operazioni soccorso sanitario (CROSS) di Pistoia, nell’ambito del servizio Medevac, il programma di evacuazione medica promosso dal Ministero degli Esteri in collaborazione con la Protezione civile nazionale.

Il comunicato ufficiale della Regione Lombardia. I minori, accompagnati dai loro familiari, riceveranno cure specialistiche in tre ospedali lombardi. Ad attenderli, al loro arrivo, il vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, e l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso.
“Ancora una volta – ha dichiarato Bertolaso – Regione Lombardia e la sanità lombarda si mettono a disposizione per sostenere chi è in difficoltà. L’ennesima conferma del nostro impegno nel nome della solidarietà. Le parole che più mi hanno colpito nell’attesa dell’arrivo dell’aereo a Linate sono state quelle del rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che si è congratulato con noi ringraziando la Lombardia, definendola un esempio per il mondo intero. I 3 bambini appena atterrati si aggiungono agli 11 arrivati sul nostro territorio tra febbraio e maggio. Inoltre, abbiamo ribadito la disponibilità ad accoglierne altri, perché la Lombardia è sempre pronta ad aiutare i più piccoli che si trovano in condizioni complesse. Nella nostra regione – ha concluso Bertolaso – il sistema sanitario è solido, efficiente ed efficace con competenze di assoluto livello. A tutti gli operatori di questo settore va, ancora una volta, il nostro ringraziamento”.
Presente anche l’assessore regionale a Territorio e Sistemi verdi, Gianluca Comazzi, che ha voluto ringraziare “tutto il sistema sanitario lombardo per il prezioso e qualificato impegno dimostrato anche in questa occasione”.
Tra i bambini arrivati a Linate c’è anche l’undicenne Adam, con fratture multiple e una lesione neurologica: sarà ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano, accompagnato dalla madre e altri familiari. Anche altre due minori saranno curate in Lombardia, si tratta di una quindicenne, presa in carico dal Policlinico di Milano per gravi lesioni al torace e fratture multiple e di una dodicenne, che ha riportato varie fratture complesse, destinata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Il trasferimento dei bambini nella struttura sanitaria di destinazione è stato curato da AREU con un’ambulanza medicalizzata, con a bordo due autisti soccorritori, un medico e un infermiere.
L’intervento rientra nell’ambito del servizio Medevac (Medical Evacuation), promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con il Dipartimento nazionale di Protezione civile.
L’organizzazione sul territorio è stata garantita da Regione Lombardia, con il coordinamento operativo di AREU e della Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario (CROSS) di Pistoia.
Giovedì, 12 giugno 2025