Anche a Oristano la magia dell’acqua di San Giovanni, tra fiori e luna
24 Giugno 2025
Torna la tradizione che unisce natura, mistero e rituali di purificazione

L'acqua di San Giovanni
Oristano
Torna la tradizione che unisce natura, mistero e rituali di purificazione
Risveglio con la magia dell’acqua di San Giovanni anche a Oristano. Nella notte appena trascorsa, molti hanno lasciato macerare sotto i raggi della luna fiori ed erbe, preparando l’antico elisir porta fortuna che si realizza alla vigilia della giornata dedicata al Santo, simbolo di purificazione e rinascita.
Negli ultimi anni questa usanza sta tornando con forza, e sui social impazzano foto di bacinelle piene di essenze e fiori colorati, lasciati a riposare nella notte più lunga dell’anno, come una pozione con proprietà curative e benefiche.
Ma cosa si cela dietro questa tradizione così affascinante? Le sue radici affondano nei riti pagani del solstizio d’estate, celebrato tra il 21 e il 24 giugno con la festa di Litha. Con l’avvento del Cristianesimo, la tradizione venne reinterpretata e unita alla figura di San Giovanni Battista, simbolo di luce, purificazione e protezione, legato all’acqua del battesimo e al passaggio verso il nuovo.
Secondo la tradizione, questa acqua ha proprietà purificatrici per la pelle e porta fortuna, prosperità, amore e protezione da malattie e negatività. Simbolicamente, San Giovanni rappresenta il fuoco, la purificazione e la rinascita: l’acqua diventa quindi un elemento di trasformazione, capace di allontanare il male e favorire nuovi inizi.
La notte di San Giovanni è considerata il momento in cui le erbe raggiungono il massimo del loro potere curativo e magico. Tra le piante tradizionalmente usate per preparare questa pozione magica ci sono: iperico (erba di San Giovanni), lavanda, camomilla, salvia, rosmarino, menta, finocchietto, artemisia, malva, petali di rosa, gelsomino, fiordaliso, margherite e papaveri.
Fiori e erbe – raccolti dopo il tramonto – vanno messi in una ciotola d’acqua naturale, meglio se di fonte, e lasciati all’aperto per tutta la notte tra il 23 e il 24 giugno, per farli macerare alla luce della luna e alla rugiada. Al mattino l’acqua si usa per lavare viso e mani.
Martedì, 24 giugno 2025