“Papa Leone XIV ci sorprenderà”: intervento di don Ignazio Serra
9 Maggio 2025
Intervento di don Ignazio Serra

Oristano
Intervento di don Ignazio Serra
Si potrebbe dire che Trump aveva visto bene: il 267° papa sarebbe stato americano. E la realtà, questa volta, è stata superiore all’AI, regalandoci in Robert Francis Prevost, in meno di 26 ore, papa Leone XIV.
Un papa originario del Nord America ma col cuore Latino americano. Un religioso agostiniano che dal 2015 è stato vescovo di Ciclajo in terra di missione nel Perù quando Francesco lo ha creato cardinale nel 2023 nominandolo Prefetto del Dicastero per i vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’ America Latina.
Che papa sarà? Certo è presto per dirlo, però le prime parole pronunciate dalla Loggia ci offrono degli indizi che forse restituiscono la cifra del suo papato: un papa Pacifico, un papa di pace, quella di Cristo risorto e non di meno quella che disarma perché disarmante; missionario, sostenendo l’annuncio, dando un nuovo impulso all’evangelizzazione per attrazione e mai per imposizione, aiutando a far scoprire la gioia che promana dalla buona notizia del vangelo che, una volta accolto, salva, libera e pone in atteggiamento di conversione; un papa attento agli ultimi e alle periferie esistenziali di un’umanità in movimento; un papa Ponte per sanare le lacerazioni e polarizzazioni interne alla Chiesa e favorire il dialogo e l’incontro tra le nazioni per il bene della famiglia umana; un papa “Segnale stradale”, che indica Cristo come via, aiutando il popolo di Dio a camminare unito e concorde, accrescendo, come figlio di Sant’Agostino, la bellezza e la gioia di essere comunità; un papa di prossimità, di vicinanza, specie a chi soffre, nella carità delle parole che si fanno gesti concreti. E su questo versante Leone sarà la prosecuzione di Francesco.
Un papa attento al mondo del lavoro, di chi lo ha e di chi lo ha perso. Vicino ai lavoratori perché siano rispettati nella loro dignità, attento alla giustizia sociale secondo la dottrina sociale messa in campo da Leone XIII in poi; un papa per l’unità, a partire dalla chiesa della Germania, dove si sta consumando una frattura che per il cardinale Muller ha il sapore dello scisma, l’evento più amaro e triste per la Chiesa; un papa umano, la lacrima sull’occhio destro quando è apparso sulla Loggia, dice tutta la consapevolezza della croce che è chiamato a portare come successore di Pietro ma anche la bontà del suo cuore come pastore del gregge affidatomi da Cristo; un papa con facilità di comunicazione, essendo poliglotta, grazie all’inglese e allo spagnolo, e non solo, potrà farsi comprendere dalla maggior parte dell’umanità; un papa mariano, e Pompei sarà tra i primi viaggi in Italia, ma anche attento al genio femminile per il bene della Chiesa e dell’umanità; un papa della sorpresa, come quelle a cui ci ha abituato Dio, con la sua incarnazione, facendosi uno di noi, lasciandosi toccare, amare, custodire, giocando, mangiando, parlando e morendo per noi.
Leone XIV ci stupirà e ci confermerà nella fede in Cristo, morto e risorto per la nostra salvezza, perché scopriamo che Dio Padre ama immensamente i suoi figli e il suo sogno, a differenza di quello americano, è di renderci felici ( pochi e a tempo determinato) ma veramente tutti felici e per sempre con lui e tra di noi.
Buen camino con nosotros, papa Leone XIV. [ Ignazio Serra ]
Venerdì, 9 maggio 2025