Le rose solidali di Santa Rita da Cascia arrivano in città e in provincia: volontari in piazza
8 Maggio 2025
Una raccolta fondi per costruire una casa dedicata ai giovani con disturbi dello spettro autistico

I volontari della Fondazione "Santa Rita da Cascia"
Oristano
Una raccolta fondi per costruire una casa dedicata ai giovani con disturbi dello spettro autistico
Faranno tappa anche a Oristano e provincia i volontari della Fondazione filantropica “Santa Rita da Cascia”, che tornerà nelle piazze italiane con la vendita solidale di colorate piantine di rosa a sostegno del progetto dedicato all’autismo “Dopodinoi”.
L’iniziativa sosterrà la costruzione di una villa tecnologica in cohousing a Bastia Umbra, in provincia di Perugia, che ha l’obiettivo di donare autonomia a 12 giovani con disturbi dello spettro autistico.
Il banchetto de “Le Rose di Santa Rita” sarà disponibile il 17 e 18 maggio , nel weekend precedente la festa dedicata alla santa, in piazza Roma. Le piantine potranno essere benedette il 22 maggio.
Nel resto della provincia appuntamento San Nicolo d’Arcidano, Tresnuraghes, Bosa, Ghilarza, Magomadas e Riola Sardo.
Oltre a quelli nell’Oristanese, sono altri 28 i punti solidali presenti in Sardegna. Ce ne saranno cinque nella provincia di Cagliari (Sestu, Monserrato, Uta, Pirri, Selargius); sette nel Nuorese (Orune, Irgoli, Oliena, Orosei, Tertenia e Siniscola); otto nel Sassarese (Olbia, Santa Teresa di Gallura, Santa Maria Coghinas, Olmedo, Mores, Palau, Uri); sei nel Sud Sardegna (San Giovanni Suergiu, Samassi, Arbus, Guspini, Villacidro e Ballao), e uno a Olbia.
Per avere maggiori informazioni sui punti solidali e cercare il volontario più vicino, si può consultare la mappa al link rosedisantarita.org. “Allo stesso link, per chi non potrà andare in piazza, è fin d’ora possibile ordinare online la piantina. Ciascuna piantina di rose sarà contenuta in una borsa rossa riutilizzabile, realizzata in materiale riciclato”, spiegano dalla Fondazione.
I fondi raccolti con il progetto, a partire dal 2017, hanno supportato i più fragili, in modo particolare l’infanzia. Nel 2025 l’obiettivo è raccogliere 250mila euro per sostenere soprattutto 12 giovani adulti con autismo di medio-alto funzionamento assistiti dalla Fondazione ANGSA Umbria ETS (Associazione Nazionale Genitori PerSone con Autismo) attraverso un progetto che garantisce casa, futuro e inclusione.
La “casa del futuro” a Bastia Umbra (PG) sarà realizzata con consulenza scientifica del Politecnico di Torino, integrando domotica, illuminazione adeguata, insonorizzazione e studio cromatico. Il progetto risponde al vuoto assistenziale post-18 anni e alle preoccupazioni sul “Dopo di noi” in un Paese dove l’autismo colpisce un bambino su 77 e circa 600mila persone e famiglie (dati OssNA).
“I nostri volontari incarnano lo spirito ritiano nelle piazze della Sardegna e di tutta Italia”, dichiara Madre Maria Grazia Cossu, presidente della Fondazione e Madre Badessa del Monastero. “Proprio come il miracolo della fioritura invernale portò gioia in un momento di dolore, così i nostri volontari portano luce e solidarietà nelle comunità che raggiungono. Sono il simbolo vivente dei valori di Santa Rita che, non a caso, è tra i santi più amati al mondo con oltre un milione di pellegrini che ogni anno, partendo dalla Sardegna e da ogni parte del mondo, raggiungono il Santuario”.

Il progetto di Bastia Umbra, con la consulenza scientifica del Politecnico di Torino, punta a diventare un modello nazionale di abitazione assistita. La struttura, situata in contesto tranquillo ma ben servito, secondo il modello “cohousing” permetterà agli ospiti di “stare nel mondo” e di vivere in autonomia supportata.
“L’obiettivo è rendere la struttura adatta alle esigenze degli abitanti, garantendo la loro sicurezza e migliorando la loro qualità di vita”, afferma Daniela Bosia, responsabile scientifico del centro di ricerca Turin accessibility Lab del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino. “Stiamo studiando spazi e arredi interni integrati con la domotica e con attenzione alle finiture, alle soluzioni di illuminazione e insonorizzazione, alla scelta di colori appropriati, dando particolare attenzione alle “zone calme” per i momenti di stress”.
L’iniziativa vuole rispondere al vuoto assistenziale post-maggiore età, quando molti giovani autistici spesso “scompaiono” dai radar istituzionali, finendo in strutture inadeguate come RSA o comunità psichiatriche. “Per un giovane autistico, la vera cura è una casa”, testimonia Francesca, madre di un futuro residente.
“Questo progetto è il risultato di un percorso iniziato tre anni fa, portando il nostro focus dalle fragilità socio-economiche a quelle intellettive”, spiega Monica Guarriello, neo Direttrice Generale della Fondazione. “Abbiamo già investito 265mila euro in progetti per la disabilità intellettiva, sostenendo oltre 110 persone, e puntiamo a rendere questo modello di cohousing replicabile. L’impatto sociale da noi generato sta crescendo, grazie al nostro approccio: lo stesso ascolto che le monache prestano ai devoti attraverso il Ministero della Consolazione, noi ci proponiamo di esercitarlo verso i beneficiari, cercando di comprenderne realmente storie e bisogni”.
La Fondazione Santa Rita da Cascia è un ente filantropico del Terzo Settore creato per volontà di un ente ecclesiastico, il Monastero Santa Rita da Cascia, il 5 marzo del 2012, per sostenere i suoi progetti di solidarietà in favore delle persone in difficoltà e “mettere così in pratica l’aiuto al prossimo”.
La Fondazione identifica nella devozione di Santa Rita da Cascia il principio ispiratore e di riflessione della propria attività e si propone il perseguimento di finalità civiche, di solidarietà e di utilità sociale, con la volontà di valorizzare operativamente il messaggio ritiano.
Giovedì, 8 maggio 2025