Acqua bene comune, a Oristano si riapre il dibattito sulla gestione in Sardegna
26 Maggio 2025
Un convegno promosso dall’associazione Lucio Abis punta a riformare il modello dell’ambito unico e rafforzare il ruolo dei territori nella tutela della risorsa

Oristano
Un convegno promosso dall’associazione Lucio Abis punta a riformare il modello dell’ambito unico e rafforzare il ruolo dei territori nella tutela della risorsa
“Acqua bene comune – Rilancio delle funzioni territoriali a tutela del bene acqua e revisione della legislazione regionale” è il titolo del convegno-dibattito promosso dall’Associazione culturale senatore Lucio Abis, in programma a Oristano, venerdì 6 giugno alle 17, nei locali dell’Hotel Mistral 2, in via XX Settembre.
Dopo l’introduzione del presidente dell’associazione Pietro Arca, interverranno Carlo Corrias, presidente del CBO, e Paolo Sanna, presidente dell’associazione regionale Liberiamo l’acqua. Le conclusioni saranno affidate a Gian Valerio Sanna, presidente del Consorzio UNO.
L’associazione promotrice richiama l’attenzione su un principio chiave: “Uno dei fondamentali cardini dello sviluppo territoriale è senza dubbio la capacità dei territori, attraverso il controllo popolare e quello delle istituzioni pubbliche e sociali, di provvedere alla “custodia”, alla valorizzazione e miglior utilizzo dei beni comuni disposti sul proprio distretto territoriale”
“La Regione Sardegna, con la Legge regionale 6 dicembre 2006, n. 19 recante “Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici”, riconosce l’acqua quale patrimonio da tutelare in quanto risorsa limitata di alto valore ambientale, culturale ed economico; considera altresì l’accesso all’acqua quale diritto umano, individuale e collettivo e ne regolamenta l’uso, in attuazione dell’articolo 43 della Costituzione, al fine di salvaguardare i diritti e le aspettative delle generazioni future. Con la medesima legge regionale la Sardegna ha individuato l’intero territorio regionale quale unico bacino idrografico di competenza della Regione che costituisce il distretto idrografico della Sardegna”, ricordano dall’associazione. “Su questa scelta, apparentemente volta alla armonizzazione, su base regionale, della gestione e della fruizione del bene acqua si sono dipanate nel corso degli ultimi nove anni problematiche ed aspetti critici che di fatto hanno allontanato l’ambito unico dal perseguimento delle originarie finalità poste dal legislatore. Infatti da svariate osservazioni scientifiche, anche di carattere politico ed economico, sono venute in emersione che soprattutto in ragione del rapporto osservato fra abitanti e metri cubi erogati, l’ambito unico così come definito in Sardegna, non rappresenterebbe una dimensione ottimale e sarebbe al contrario causa di inefficienze anche sotto il profilo gestionale sia di carattere patrimoniale che economico dal momento che in base alla spesa corrente espressa in euro/abitante l’Ambito unico della Sardegna registra il costo più alto in assoluto in Italia. Tale configurazione non garantisce la funzione di governo dell’Ente a favore dei Comuni che benché soci della stessa Abbanoa non hanno modo di incidere in maniera decisiva sul governo del servizio idrico”.
“Insomma una falsa dimensione della democrazia territoriale che sfrutta le fisiologiche divisioni fra campanili e fazioni a rappresentanza politica dei Comuni e Provincie per consentite al gestore di procedere autonomamente”, proseguono, sostenendo anche come sia “necessario ripensare il modello organizzativo scelto a suo tempo, non porre assolutamente in discussione la natura pubblica del soggetto gestore, ma deve dare una nuova dimensione ottimale per distretto territoriale e bacino idrografico garantendo con maggiore peso, entro un quadro di tutele generali valide per tutti, il ruolo degli enti locali nella valorizzazione ed uso del bene acqua sempre più prezioso e vitale per lo sviluppo della nostra Regione”.
“Il convegno”, concludono, “affronterà i temi sollevati verso una ipotesi di riforma legislativa aperta al contributo di tutti coloro che ne abbiano responsabilità e funzione”.

Lunedì, 26 maggio 2025