Vestire i panni del giudice per spogliarsi dei pregiudizi con la Camera Penale di Oristano
2 Aprile 2025

Alcuni alunni coinvolti nel progetto della Camera Penale di Oristano
Prosegue in provincia l’iniziativa che coinvolge gli studenti delle scuole superiori in simulazioni di processo
Il prossimo appuntamento si terrà sabato prossimo, 5 aprile, all’Istituto Mariano IV d’Arborea. L’ultimo di una serie di numerose iniziative che hanno permesso alla Camera Penale di Oristano, guidata da Maddalena Bonsignore, di incontrare solo lo scorso anno 800 alunni degli Istituti superiori della provincia. 45 mila sono quelli incontrati dai rappresentanti delle 90 Camere penali in tutta Italia, per il progetto nato oltre 10 anni fa grazie a un accordo tra l’Unione della camere penali e il Ministero dell’Università e della Ricerca.
A Oristano, il progetto è attivo dal 2017: “È stato portato avanti da Sara Ghiani, che aveva spinto affinché si costituisse un gruppo di lavoro nel nostro territorio e noi abbiamo raccolto il suo testimone”, spiega Maddalena Bonsignore, presidente della Camera Penale di Oristano e responsabile del progetto per il territorio di Oristano e del Sud Sardegna. “Attualmente siamo una decina di relatori e portiamo avanti l’iniziativa su base volontaria, divisi in turni”.
“È un impegno faticoso, ma anche un’esperienza molto interessante, con grandi gratificazioni. Ci divertiamo anche tanto e spesso ci sono sorprese inaspettate”, continua Maddalena Bonsignore. L’obiettivo principale del progetto è fornire ai giovani una conoscenza approfondita della giustizia penale.
“Questo progetto nasce dall’osservazione di una carente educazione alla materia, sia tra i cittadini che tra i ragazzi, spesso educati da adulti poco consapevoli”, aggiunge Bonsignore. “Le notizie mediatiche, inoltre, tendono a distorcere il vero concetto di giustizia”.
“Assistiamo a preoccupanti fenomeni di qualunquismo”, prosegue Maddalena Bonsignore. “La realtà che viviamo quotidianamente è ben diversa dalla percezione comune. L’obiettivo del progetto è proprio quello di seminare dei dubbi e stimolare il senso critico nei ragazzi, affinché diventino cittadini più consapevoli e persone con meno pregiudizi”.
Per raggiungere questo scopo, gli studenti sono chiamati a ricoprire i ruoli tipici del processo penale: pubblica accusa, difesa e giudice.
“In queste vesti, spesso, ci sono sorprese: anche i ragazzi più forcaioli riflettono e si mostrano disposti a mettere in discussione le proprie convinzioni”, osserva Maddalena Bonsignore. Insieme ai colleghi della Camera Penale, guida i ragazzi attraverso la simulazione di un vero processo penale, seguendo un percorso che si fonda sui principi costituzionali: “Ci riferiamo ai principi della Costituzione, non a tecnicismi riservati agli addetti ai lavori, ma a valori che riguardano tutti”.
Durante il percorso, i ragazzi apprendono i ruoli e le funzioni dei protagonisti del processo penale e si confrontano con casi reali che li riguardano da vicino. “Presentiamo loro un caso che tocca direttamente la loro realtà: un ragazzo di 19 anni che racconta la sua esperienza con lo spaccio, il periodo di messa alla prova e le difficoltà che affronta successivamente”.
Si affrontano anche temi come il carcere, l’umanità della pena e la rieducazione del condannato. “È un argomento che suscita sempre grande interesse”, sottolinea Maddalena Bonsignore. “Per i ragazzi, è un mondo sconosciuto, che spesso immaginano attraverso ciò che vedono in televisione. Il concetto di libertà personale, come bene supremo, è spesso difficile da comprendere per loro”.
A completare il successo del progetto, c’è anche la collaborazione con i dirigenti scolastici e i professori, alcuni dei quali contattano direttamente la Camera Penale per portare l’iniziativa in classi specifiche, dove si accorgono che i ragazzi stanno sviluppando opinioni errate su certe tematiche. “Questi educatori prendono a cuore il loro ruolo e si impegnano affinché i ragazzi abbiano la possibilità di fare scelte consapevoli. In molti territori, anche nella nostra provincia, la scuola rappresenta spesso l’unica risorsa a loro disposizione”.
Mercoledì, 2 aprile 2025