Sabato a teatro con Veronica Pivetti. In scena “L’inferiorità mentale della donna”
1 Aprile 2025

Martedì, 1 aprile 2025
L’attrice Veronica Pivetti porta in scena al teatro Garau di Oristano “L’inferiorità mentale della donna”. L’appuntamento è per sabato prossimo, 5 aprile, alle 20.30.
È il penultimo dei 10 spettacoli del cartellone proposto dal Cedac, con il patrocinio e il sostegno del Comune di Oristano, della Regione Sardegna e del Ministero della Cultura, con il contributo della Fondazione di Sardegna.
L’opera è di Giovanni Gra ed è liberamente ispirata al trattato “L’inferiorità mentale della donna” di Paul Julius Moebius. La regia è di Gra&Mramor. La produzione è di ArtistiAssociati-Centro di produzione teatrale, in collaborazione con Pigra.
I biglietti si potranno acquistare esclusivamente la sera dello spettacolo. La biglietteria del teatro Garau, in via Serneste, aprirà alle 18.30 e chiuderà alle 20.15. Per maggiori informazioni è possibile contattare Elio Orrù al numero 335 609 8056.
La trama dello spettacolo
L’idea che le donne siano state considerate, per secoli, fisiologicamente deficienti può suggerirci qualcosa? “L’inferiorità mentale della donna” nasce da questa domanda e mette in scena testi che in pochi conoscono, fra i più discriminanti, paradossali e, loro malgrado, esilaranti scritti razionali del secolo scorso. Veronica Pivetti, moderna Mary Shelley racconta, grazie a bizzarre teorie della scienza e della medicina, l’unico, vero, orrorifico Frankenstein della storia moderna: la donna.
“Come stanno le cose riguardo ai sessi? Un vecchio proverbio ci suggerisce: capelli lunghi, cervello corto”. Esordisce così Paul Julius Moebius – assistente nella sezione di neurologia di Lipsia – nel piccolo compendio “L’inferiorità mentale della donna” scritto nel 1900, opportunamente definito un evergreen del pensiero reazionario. Donne dotate di crani piccoli, peso del cervello insufficiente… secondo Moebius le signore sono provviste di una totale mancanza di giudizi propri. “Per giunta dopo poche gravidanze decadono e, come si dice molto volgarmente, rimbambiscono”. Non solo. Le donne che pretendono di pensare sono moleste e “la riflessione non fa che renderle peggiori”.
A queste dichiarazioni fa eco il medico, antropologo, giurista e criminologo italiano Cesare Lombroso: “le donne mentono e spesso uccidono, lo dicono i proverbi di tutte le regioni”.
Fortunatamente, i cervelli delle donne sane pesano più di quelli delle donne criminali. Ed ecco un rapido excursus su delitti eccellenti, per esempio quello compiuto da Agrippina, o da Leonarda Cianciulli, la saponificatrice di Correggio.
“Le donne hanno un solo nemico”, rilancia Moebius, “il tempo, a cui, però, dopo qualche anno di matrimonio soccombono, sia diventando sciocche, sia disseccandosi sotto forma di vecchie zitelle stravaganti”. Del resto, laddove si riscontra del talento, la psiche femminile manifesta un evidente ermafroditismo psichico. Sylvain Maréchal scrittore, avvocato e sedicente rivoluzionario, con il suo “Progetto di legge per vietare alle donne di leggere” sostiene che “imparare a leggere è per le donne qualcosa di superfluo e nocivo al loro naturale ammaestramento”, d’altro canto “la ragione vuole che le donne contino le uova nel cortile e non le stelle nel firmamento”.
Ad accompagnare Veronica Pivetti sul palco, il musicista Anselmo Luisi che, insieme all’attrice, eseguirà canzoni vecchie e nuove ispirate alla figura femminile. Con questo spettacolo, impreziosito da deliranti misurazioni dell’indice cefalico a cui la protagonista si sottopone con la sua ironia, si raggiunge l’acme della cultura maschilista. Paziente lei stessa, causa una passata depressione, Pivetti non manca di raccontare al pubblico alcuni singolari episodi personali e di ricordare, con le parole di Lombroso, che… “il maschio è una femmina più perfetta”.
La colonna sonora e gli arrangiamenti sono di Alessandro Nidi.
In primo piano Veronica Pivetti | Foto di Assunta Servello