Mobilitazione del Siap anche a Oristano per denunciare la carenza di personale nelle forze di polizia
21 Marzo 2025

Venerdì, 21 marzo 2024
Scenderà in piazza anche a Oristano il Sindacato Italiano Appartenenti Polizia (Siap) che in Sardegna ha organizzato quattro giornate di mobilitazione nelle province sarde.
L’appuntamento in città è fissato per il prossimo 27 marzo.
La mobilitazione partirà da Nuoro martedì prossimo (25 marzo), arriverà a Cagliari il 26 marzo e chiuderà a Sassari il 28 marzo.
“Esprimiamo un fermo dissenso nei confronti delle scelte adottate dal Dipartimento, che in tema di rinforzi nell’isola, si rivelano a dir poco scellerate. Le decisioni prese hanno contribuito ad amplificare ulteriormente la carenza di personale che oggi affligge gli Uffici di polizia della Sardegna, in particolare nei Commissariati Distaccati, nelle Specialità e nell’Istituto di Istruzione CAIP di Abbasanta”, si legge in una nota diffusa dalla Segreteria Regionale SIAP Sardegna, guidata da Daniele Rocchi. “A pesare sulla situazione è l’incessante emorragia di personale in servizio dovuta ai pensionamenti e al mancato reintegro numerico degli operatori della Polizia di Stato”.
“Nonostante un percepibile richiamo alla Sicurezza da parte dei cittadini, il piano di trasferimenti nazionali del Dipartimento ha completamente dimenticato la Sardegna, realtà che ha “mendicato” soltanto qualche unità”, si legge ancora nella nota. “Una dotazione che, alla luce delle esigenze reali del territorio, risulta essere a dir poco imbarazzante e ridicola”.
“La situazione attuale è indifendibile e non può più essere trascurata. Il rischio concreto è che l’ordine pubblico e la sicurezza del territorio vengano seriamente compromessi. È urgente che il Dipartimento della Pubblica Sicurezza adotti misure straordinarie per colmare la falla che destabilizza il buon operato dei poliziotti. I questori dell’isola e i sindacati tratteggiano robustamente la mancanza di personale, ma il dipartimento non ascolta. Tutto questo a scapito della salute dei poliziotti che nell’attività istituzionale ci mettono cuore e coraggio, incorrendo talvolta durante l’attività lavorativa in strada a violenze fisiche, psichiche, all’essere costretti per esigenze di servizio a non poter stare con la famiglia nonché troppo spesso la mancanza di tutele”.
“Oggi l’emergenza è garantire sicurezza ai cittadini, ma con la dovuta efficacia determinata prevalentemente da numeri maggiori di agenti. Esiste una parte istituzionale nel cuore dei nostri poliziotti e poliziotte, ma anche una sfera sociale laddove garantiamo servizi e vicinanza in tutte le sue forme, ad una cittadinanza che crede alla Polizia di Stato e all’esserci sempre”, conclude la nota. “Non vogliamo l’apparenza…, noi esigiamo la sostanza. La sicurezza è una cosa seria, non si può più andare avanti a depotenziare reparti e Uffici fino alla loro chiusura, rimuovendo servizi alla collettività”.
“Scenderemo in piazza come si faceva un tempo, dando voce a chi non la ha”, ha commentato Daniele Rocchi. “Rimettiamo la Sicurezza in Sardegna e il benessere lavorativo dei poliziotti al centro dell’interesse Dipartimentale. La popolazione sarda non è meno importante di altre realtà, evitiamo questo disastro”.
