Sabato, 21 settembre 2024
Ieri a Torre Grande la conferenza “Archeonavigando – La navigazione antica mediterranea tra Oriente e Occidente” è stata anche un’occasione per far conoscere i compiti e l’impegno in settori diversi dei Carabinieri subacquei. Assieme a una rappresentanza del Comando provinciale di Oristano, è intervenuto con relatori, mezzi ed equipaggiamenti il Nucleo Carabinieri subacquei di Cagliari, che ha competenza su tutta la Sardegna.
La specialità subacquea dell’Arma dei Carabinieri è attiva dal 1953, costituita per garantire supporto in compiti di ricerca recupero di corpi di reato, armi, munizioni, stupefacenti, cadaveri, relitti sommersi, e nelle operazioni di soccorso in occasioni di alluvioni e allagamenti. È ripartita sul territorio in sei Nuclei subacquei con funzioni operative, più un Centro di addestramento a Genova, con funzione formativa e di approvvigionamento di materiali specialistici.
Tra i vari compiti c’è anche quello di dare ausilio ai Reparti speciali, quali il NOE per la tutela dell’ambiente, il NAS per la tutela della salute pubblica, i Nuclei elicotteri e il Servizio navale. A questi si aggiunge il Reparto TPC per la tutela del patrimonio culturale sommerso, in una Sardegna in cui si scoprono continuamento nuove testimonianze del passato più o meno remoto. In questo ambito il Nucleo subacquei è protagonista insieme al Reparto speciale e alle Soprintendenze sul territorio nella ricerca, monitoraggio, tutela ed eventuale recupero di materiale di interesse archeologico e storico.
L’attività congiunta ha portato alla scoperta, negli ultimi anni, del relitto di un galeone che trasportava monete d’oro di inestimabile valore e al recupero im un altro sito con più di 40.000 monete di bronzo di età romana, attualmente esposte al museo di Sassari.
Durante la presentazione i è accennato anche all’impegno dei Carabinieri per la tutela dell’ambiente e della biodiversità, sia in mare che nell’ambito forestale.