Lunedì, 19 agosto 2024
Gli otto gradini all’ingresso della chiesa di Santa Chiara sono un ostacolo insormontabile per le persone con difficoltà motorie, che si trovano a dover rinunciare alla messa della domenica per l’impossibilità di accedere all’edificio.
Un problema rilanciato dall’Associazione ex esposti amianto, che ha portato la questione all’attenzione dell’arcivescovo di Oristano Roberto Carboni. L’ultima parola su una possibile soluzione spetta comunque alla Soprintendenza dei Beni culturali.
“Siamo venuti a conoscenza che alcuni nostri soci con difficoltà motorie hanno dovuto desistere dall’intento di assistere alla messa delle 9 di domenica 11 agosto”, ha spiegato il presidente dell’associazione, Giampaolo Lilliu. “Purtroppo non è presente un sistema di superamento della scalinata. Abbiamo chiesto all’arcivescovo di Oristano, Roberto Carboni, di trovare una soluzione per l’eliminazione della barriera architettonica”.
Ma la risoluzione non è così semplice, come ha spiegato in una nota l’arcivescovo: “”La chiesa di Santa Chiara ha effettivamente un gruppo di 8 scalini che rendono difficile, anzi impossibile, l’accesso a chi ha difficoltà motorie o è in sedia a rotelle. La volontà sia delle Suore Clarisse che della Curia è quella di favorire i fedeli, avviando il dialogo con la Soprintendenza con i Beni culturali di Cagliari, che però ha la parola finale riguardo all’aggiunta di elementi manufatti a strutture antiche”.
“In poche parole, non possiamo autonomamente aggiungere scivoli o altro senza un permesso esplicito della Soprintendenza, che in questi anni ha sempre resistito a tale richiesta e ai progetti presentati”, ha aggiunto l’arcivescovo. “Riproporrò la questione alla soprintendente, vedendo se si possono trovare soluzioni diverse, come per esempio l’ingresso facilitato dal monastero, per venire incontro alla richiesta dei fedeli con disabilità motorie”.
Ora la palla passa alla Soprintendenza, che ha ricevuto una richiesta anche dall’Associazione ex esposti amianto per “esaminare con attenzione e urgenza la situazione di criticità nella chiesa di Santa Chiara, causata dalla mancanza di una presa di decisione”, ha concluso il presidente Lilliu. “Speriamo che l’ente fornisca un indirizzo utile a dare a tutti i cittadini la possibilità di entrare nella chiesa, garantendo un diritto primario che deve poter essere esercitato con la stessa importanza dovuta alla tutela ambientale e la salvaguardia delle strutture storiche”.
Una rampa rovina l’estetica.
Ci sono tante chiese, si può scegliere dove andare.
se c è un ingresso posteriore fare uno scivolo di legno senza distruggere la scalinata ovvio