Mercoledì, 7 agosto 2024
Nell’estate 2024 la scadenza delle concessioni demaniali sui litorali italiani e le successive gare d’appalto sono un tema sempre più caldo, che alimentando le proteste tra le aziende del settore. Il vento del malcontento ha raggiunto anche Torre Grande, dove i concessionari sono pronti a scendere in campo per difendere le proprie attività.
Per inaugurare quello che si preannuncia un mese all’insegna degli scioperi, sul litorale oristanese i proprietari degli stabilimenti Area39, Bonny Beach ed Eolo sono pronti ad aderire alla manifestazione del 9 agosto, tenendo gli ombrelloni chiusi fino alle 9.30 e ritardando dunque l’entrata in servizio.
“La questione è semplice”, ha spiegato uno dei proprietari. “La direttiva europea Bolkestain dice che le concessioni demaniali devono essere messe all’asta per dare a tutti la possibilità di gestire un bene dello Stato. Tuttavia, la situazione italiana è completamente diversa dal resto d’Europa, in quanto il settore balneare è una peculiarità che eccelle in confronto agli altri Paesi”.
I concessionari aspettano un intervento da Palazzo Chigi, per scongiurare le aste per le concessioni, che non saranno aperte solo a operatori italiani ma di tutta europa. “Il governo Meloni si era proposto come salvatore della patria, assicurando che il settore sarebbe stato legiferato e messo in sicurezza, ma ancora oggi, dopo più di due anni dal suo insediamento, non è stato fatto ancora nulla”, hanno aggiunto da Torre Grande. “Il 31 dicembre 2024 scadranno le concessioni in tutta Italia, a gennaio dovrebbero aprirsi le aste, e noi concessionari non sappiamo di che morte dobbiamo morire”.
Si parla anche di indennizzi per i balneari che rimarranno senza concessioni. “Vogliamo chiarezza, abbiamo necessità di capire. La nostra azienda che abbiamo costruito nel corso degli anni ci verrà portata via senza indennizzo? Ci daranno altre proroghe?”, hanno aggiunto i concessionari degli stabilimenti oristanesi. “Abbiamo veramente bisogno di multinazionali che verranno a prendersi a mani basse le nostre spiagge? Che risultato si otterrebbe?”.
Quella del 9 agosto è solo la prima delle manifestazioni in programma. “Nella giornata di oggi si svolgerà l’ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva e finalmente sapremo se verrà davvero affrontata la questione o meno”, ha commentato Paolo Manca, presidente provinciale del sindacato balneari della Confcommercio. “Nel frattempo molti comuni si stanno preparando per settembre, quando inizieranno a predisporre le gare d’appalto in vista di gennaio. Se non avremo delle risposte, siamo pronti a non garantire servizi il 19 agosto e poi alla fine del mese. Saranno degli scioperi veri e propri, mentre stavolta ritarderemo solamente l’apertura degli ombrelloni per sensibilizzare sulla situazione”.
“Soltanto in Sardegna saranno circa 900 le famiglie che potrebbero rimanere senza la loro fonte di sostentamento: quando si parla di concessionari si pensa sempre a grandi imprenditori, ma la stragrande maggioranza solo persone che portano il pane a casa”, ha concluso Manca. “Ci servono risposte certe e subito”.
vogliono tutti fare parte dell’Unione Europea ma poi quando le norme toccano loro non va bene…