spot_img
domenica, Febbraio 9, 2025

In mostra la storia della famiglia Spano e una Oristano ottocentesca ricca di idee

Ieri l'inaugurazione

Al teatro San Martino la mostra dedicata ai conti Spano – Foto Ufficio Stampa Comune di Oristano

Sabato, 13 luglio 2024

La storia della famiglia Spano, conti di San Martino, attraverso la proiezione di 310 antiche fotografie, abiti e preziosi cimeli che risalgono al 1800. La racconta la mostra organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano e dalla Fondazione Oristano, in collaborazione con l’Archivio storico comunale e l’Assessorato al Turismo, artigianato e commercio della Regione.

All’inaugurazione, ieri sera al teatro San Martino, erano presenti il sindaco Massimiliano Sanna, l’assessore alla Cultura Luca Faedda e il presidente della Fondazione Oristano Carlo Cuccu. La cerimonia è stata accompagnata dagli interventi della giornalista Patrizia Mocci, di Domenico Nardozza, di Raffaele Cau e di Ilaria Urgu.

“Gli Spano, conti di San Martino. Storia di una nobile famiglia attraverso i ritratti dell’800”, questo il titolo della mostra curata dall’archivista Ilaria Urgu, che potrà essere visitata fino al 18 agosto, tutti i giorni dalle 17 alle 21. Il percorso espositivo, attraverso una raccolta di immagini, offre un racconto della Oristano ottocentesca, delle sue trasformazioni e di una famiglia proveniente da Milis e presente in città dalla seconda metà del XVIII secolo che è stata protagonista della vita politica, sociale e culturale. 

La mostra è il risultato del lavoro di analisi di un fondo fotografico di 310 immagini d’epoca. Gli abiti provenienti dalla collezione di Mara Passino e di Maria Luisa Marongiu e i documenti appartenenti alla famiglia Spano arricchiscono il percorso espositivo e narrativo. Fondamentale per la ricostruzione di questo pezzo di storia oristanese è stata la collaborazione di Paolo Manni, discendente della famiglia Spano. Il materiale è stato messo a disposizione dalla famiglia Manni, da Maria Luisa Marongiu e da Fabio e Andrea Salaris.

L’inaugurazione della mostra dedicata ai conti Spano – Foto Ufficio Stampa Comune di Oristano

“Il materiale raccolto”, ha detto Ilaria Urgu durante la presentazione, “racconta un arco cronologico dalla metà dell’Ottocento alla metà del Novecento, con alcune immagini della contessa Maria Laura Sanna, e si qualifica come un prezioso strumento di ricerca per la conoscenza della Oristano dell’Ottocento e della storia della sua nobiltà. La storia che raccontiamo è quella della famiglia Spano, del ramo di Paolo e Giuseppa Valentino, sposi a Oristano nel 1823. Nonostante abbiano avuto numerosi figli, avranno un unico discendente: Eugenio Sanna, che fu sindaco di Oristano”.

“Il lavoro è stato curioso e stimolante”, ha raccontato Urgu, “non solo nella ricostruzione genealogica e dei rapporti familiari della nobile famiglia, ma anche quando, mettendo insieme i piccoli tasselli per ricostruire la storia, sono emersi elementi che asseriscono che la famiglia inspirava i nuovi venti di libertà e di democrazia che avrebbero poi portato a un’Italia unita, libera e indipendente. Tra le carte infatti troviamo un ritratto di Giuseppe Mazzini morente, con la dedica al piccolo Isnardo da Sara Levi Nathan, finanziatrice e confidente dello stesso Mazzini e promulgatrice delle sue idee, o un altro ritratto con dedica della marchesa Paolina Ala Ponzoni, fervente patriota”.

L’intervento della curatrice della mostra Ilaria Urgu – Foto Ufficio Stampa Comune di Oristano

“Sono presenti anche immagini di Cavour, Garibaldi, Francesco Nullo, Giovanni Nicotera e Isnardo Guarco in divisa da garibaldino. Il materiale”, ha concluso l’archivista, “racconta di una Oristano aperta alle nuove ideologie, partecipe ai sentimenti patriottici, alle imprese di Garibaldi e dei Mille. Una città viva, che non rimaneva in silenzio. Anche le donne oristanesi, tra cui le Spano, parteciparono alla raccolta di fondi per i soldati di Marsala e per le loro famiglie. Era una città in cui si affacciava l’ascensione sociale di una nuova elite: commercianti, impiegati, liberi professionisti, tecnici che giungevano a Oristano in cerca di un futuro, dando vita alla classe borghese. Ricordiamo Parpaglia che giunge da Bosa, i Loffredo da Alghero, i Mameli da Ghilarza, e ricordiamo anche la presenza in città per alcuni anni di Cadolini. Città viva e piena di stimoli, dove gli Spano erano interpreti di questi cambiamenti, di trasformazioni di una società moderna”.

Foto Ufficio Stampa Comune di Oristano

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci qui il tuo nome

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.

ULTIME NOTIZIE