Venerdì, 31 maggio 2024
Dalla tragedia di Chiara Carta, la giovane uccisa a Sili dalla mamma che poi ha tentato il suicidio, è nata una poesia, poi una canzone e ora un videoclip: “E tu ci sei”. Gli autori dell’iniziativa hanno voluto lanciare un prezioso messaggio, un piccolo dono a chi non è più tra noi, ma soprattutto il videoclip vuole essere un veicolo contro la violenza, contro la sopraffazione, contro il silenzio, di innocenti e colpevoli.
L’iniziativa è stata presentata oggi nel corso di una conferenza stampa alla quale ha preso parte anche Piero Carta, il padre di Chiara.
“È tu ci sei” ha spiegato Stefano Giorgio Ricci, autore della poesia, “nasce nel momento della fiaccolata organizzata davanti alla scuola di Piazza Manno, per ricordare Chiara. Ceri, canti corali, lacrime, i palloncini che salgono nel cielo della notte, che per vena artistica delle correnti, si dispongono a croce”.
“La poesia che ho scritto per ricordare Chiara e tutte le vittime innocenti della violenza di genere”, ha concluso Stefano Giorgio Ricci, “è piaciuta a Giampiero Crobu, leader dei S’Undha ed è diventata una canzone”.
“Quelle bellissime parole”, ha ricordato Giampiero Crobu, “le ho volute inserire in una canzone che grazie alla voce di Marina Carboni è diventata la colonna sonora di un video clip, curato alla regia da Mauro Atzeni. Accomunati tutti dalla triste vicenda di Chiara, dal gravissimo problema della violenza contro le donne, abbiamo così voluto testimoniare il nostro impegno per produrre questo video che può diventare un grande strumento di comunicazione da divulgare con apposite iniziative di sostegno alla lotta contro la violenza”.
Per realizzare le musiche, Giampiero Crobu ha coinvolto il musicista Andrea Cutri e la sua chitarra, insieme al violino di Gianmarco Sanna, direttore della Geminiani School di Londra, Nicola Piredda alla fisarmonica, Antonello Matzutzi alla batteria e il maestro Antonello Manca.
“Un progetto che ha colpito soprattutto Piero Carta, il quale ha sposato immediatamente questa iniziativa”, ha aggiunto Ricci. “Lui sin da subito ha capito che il brano poteva diventare un dono per chi non c’è più.”
La grande disponibilità e la sensibilità del regista hanno permesso ora di realizzare questo video che tra non molto verrà veicolato ovunque con delle importanti iniziative.
“Quando Giorgio e Giampiero mi hanno proposto questo progetto, non ho perso tempo prezioso e mi sono messo al lavoro”, ha raccontato Mauro Atzeni, “mi è stato chiesto di dare corpo alle voci e alle note ed ho realizzato le immagini e prodotto il video. Le protagoniste dei cortometraggio sono Elisa Murru, compagna di classe di Chiara, ed Elisa Soddu, che raffigurano proprio Chiara nelle fasi della sua brevissima esistenza”.
Le immagini di piazza Manno, si alternano con immagini in bianco e nero e in modo suggestivo con le luci delle fiaccole e del buio della notte. Un mix particolare con la ruvida carezza del colore, attraverso le varie fasi della vita di una donna: “Perché la violenza sulla donna”, ha concluso Sergio Ricci, “non considera l’anagrafe una discriminante. Va ricordato come tutto il lavoro che ha permesso di realizzare il cortometraggio ha interessato molti ambienti cittadini e coinvolto attrici ed attori della medesima provenienza. Il tutto concorre con l’unico intento di veicolare un messaggio importante: Mai più”.