Piazza Manno, la Giunta non dimentica la storia sepolta: concorso di progettazione

Annuncio dell'assessore Prevete in risposta all'interpellanza della minoranza sui lavori di riqualificazione

L’avvio del cantiere in piazza Manno

Mercoledì, 10 maggio 2023

“Sgombriamo il campo dalla circostanza più fastidiosa a cui si continua a dare risonanza: che questa amministrazione non intenda valorizzare eventuali reperti archeologici degni di pregio che si dovessero rinvenire durante i lavori di rifacimento della piazza Manno”. L’assessore ai Lavori pubblici Simone Prevete ha esordito così nel rispondere all’interpellanza presentata dalla minoranza sulla riqualificazione di piazza Manno, illustrata in aula dalla consigliera Maria Obinu.

“Questa Giunta ha finanziato una campagna di scavi archeologici che non era prevista dal progetto di rifacimento della piazza. Una campagna di scavi che verrà svolta proprio dove vennero interrotti nel 2002. È stata prevista la presenza di un archeologo durante l’attività di cantiere e lo svolgimento dei lavori come pattuito con la Soprintendenza”, ha detto ancora l’assessore in Aula. “Non solo: abbiamo impiegato ulteriori risorse per usufruire di un altro archeologo che curerà lo studio e la cartolarizzazione di quanto emerso nella via Episcopio. Proprio stamattina, la dottoressa Vargiu, funzionario della Soprintendenza, ha chiarito come, fintanto che non saranno eseguiti i nuovi scavi, anche in modo più accurato rispetto al passato, non si è nelle condizioni di affermare che i reperti esistenti possano essere meritevoli di valorizzazione. Per valorizzare un reperto archeologico, prima di tutto occorre tutelarlo e non si può pensare di valorizzare un bene riportandolo esclusivamente alla luce. Talvolta, come già anticipato dagli archeologi, rinvenire un reperto per poi coprirlo con una lastra di vetro per renderlo visibile, sarebbe deleterio, poiché lo esporrebbe ad un veloce processo di deterioramento”.

“Nessuno di noi ha mai detto che i resti delle due torri verranno ricoperti e nulla di quanto ritrovato negli scavi il 2002 sarà riportato alla luce”, ha proseguito l’assessore Prevete. “Nulla di più falso. L’attività di rifacimento della piazza Manno non è incompatibile con un’attività tesa alla valorizzazione della cosiddetta Oristano sotterranea. Chi dice il contrario mente. Le due attività sono complementari, non alternative. Per questo motivo, stiamo lavorando a un nuovo concorso di progettazione per la valorizzazione dell’Oristano sotterranea, a cui seguirà, ovviamente, il nostro impegno per il reperimento delle risorse necessarie per la sua realizzazione”.

Sul problema del traffico, l’assessore he detto che “sono state predisposte idonee aree di sosta a disco orario, e anche durante la conferenza stampa di presentazione dei lavori il comandante dei della polizia municipale ha indicato le modalità con cui i cittadini avrebbero potuto accedere facilmente alla via Duomo. È innegabile che un’opera di tali dimensioni arrechi disagi alla circolazione stradale, ma è altrettanto vero, che senza tale sacrificio, non si potrebbero svolgere i lavori di rifacimento della piazza Manno”.

La consigliera Obinu nel ha espresso le perplessità sul progetto. “Quella piazza ha una valenza molto importante, anche superiore a piazza Roma. Nel 2002 furono individuati i resti della torre di San Filippo e della cinta muraria. Nel 2020 l’amministrazione Lutzu ha deciso riqualificazione della piazza anche ai fini di una valorizzazione storica, ma il progetto vincitore del concorso di idee non sembra rispettare il bando per la valorizzazione storica e architettonica. Ci pare che le amministrazioni Lutzu e Sanna vogliano continuare l’opera di cancellazione o damnatio memoriae, avviata nel 1908 con l’abbattimento delle due torri, deliberato dall’allora Consiglio comunale”, ha detto Obinu. “Chiediamo se non si sia pensato di fare nuovi sopralluoghi anche con l’utilizzo dei georadar, se davvero non si voglia capire l’importanza storica di quella piazza, sede della Reggia giudicale e testimone del nostro passato, anche attraverso ciò che rimane delle vecchie mura medioevali. Chiediamo inoltre di sapere perché si è aperto un cantiere senza prendere in esame problemi per il traffico, senza alcuna segnaletica per indirizzare persone e automezzi per raggiungere la via Duomo”.

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