Amianto: “Si metta in sicurezza e si bonifichi l’edificio sequestrato a Torre Grande”

Intervento del presidente dell'Associazione ex esposti amianto della Sardegna Giampaolo Lilliu

Martedì, 30 maggio 2023

L’Associazione ex esposti amianto della Sardegna chiede l’urgente messa in sicurezza e bonifica dell’edificio sequestrato nelle scorse settimane dalla Forestale all’altezza del primo pontile, sul lungomare di Torre Grande. Il presidente Giampaolo Lilliu ha lanciato un appello rivolgendosi alla Procura, alla stessa Forestale e alla sua sezione di polizia giudiziaria, al sindaco di Oristano Massimiliano Sanna, all’assessora all’Ambiente Maria Bonaria Zedda e alla direttrice del servizio Igiene pubblica dell’Asl di Oristano, Maria Valentina Marras.

Lilliu ha sottolineato che nella parte interna del fabbricato sono stati rinvenuti rifiuti di varia natura, tra cui anche “una notevole quantità di lastre in amianto eternit altamente deteriorate, che si presume possano essere causa di rischio ambientale e sanitario per i cittadini”.

La struttura, pericolante e fatiscente, è stata sequestrata perché costituiva un serio pericolo per coloro che accedevano al suo interno attraverso un grosso varco creato dal crollo di un cancello posto all’ingresso.

Il presidente dell’Associazione ex esposti amianto della Sardegna, inoltre, ha ricordato che da alcuni giorni al primo pontile di Torre Grande si sta procedendo alla bonifica dall’amianto della spiaggia. Secondo Lilliu “la situazione in cui versa la struttura sequestrata rende l’attività di bonifica dell’arenile in corso inefficace”.

Lo stesso presidente dell’Associazione ex esposti ha parlato del “probabilmente alto livello di fibre aerodisperse, fattore plausibile di rischio per i cittadini” e chiesto per queste ragioni che venga delimitata l’area della struttura sequestrata, tenuto conto anche dell’avvicinarsi dell’estate e della presenza di bagnanti che nei prossimi mesi frequenteranno quel tratto di Torre Grande.

Giampaolo Lilliu

2 Commenti

  1. Torregrande non ha bisogno di edifici sotto sequestro. Ha bisogno di eliminare quegli edifici che sono degli obbrobri e che con la loro presenza bloccano lo sviluppo turistico della borgata, sia dal lato pontile che da quello porto turistico. Bisogna avere il coraggio di demolirli.

  2. Cambiate la legge. Obbligate i cittadini, devono smaltire questo cancro silenzioso chiaramente con cospicui aiuto. Diversamente resterà uno spettro per altri 100 anni. Ragionate politici, obbligo, punto.

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