“Perdixi Sport”, un addio dopo 57 anni di amicizie e fiducia dei clienti

Ha chiuso qualche mese fa una delle attività storiche di Oristano. Il titolare si racconta

La saracinesca abbassata del negozio “Perdixi Sport”

Mercoledì, 1° marzo 2023

I preziosi consigli su quale scarpetta da calcio scegliere o semplicemente l’occasione per fare due chiacchiere: non se ne dimenticheranno presto i tanti clienti che per decenni sono entrati nel negozio di Giuseppe Perdixi, chiuso definitivamente qualche mese fa. Perdixi Sport è stata una tra le storiche attività commerciali di Oristano, e oggi, passeggiando lungo via Ciutadella de Menorca, fa sicuramente un certo effetto vedere la saracinesca abbassata.

Chiudere dopo 57 anni è stata una scelta quasi obbligata per Giuseppe Perdixi, schiacciato tra la pandemia e le difficoltà che avevano colpito il settore commerciale già prima del Covid.

Quella di Perdixi Sport è una lunga storia e copre tre generazioni. Di fatto, l’attività è stata portata avanti ininterrottamente per ben 116 anni ed è divenuta con il tempo uno dei punti di riferimento per tanti sportivi, oristanesi e non.

“Nel 1906 mio nonno, maistu Peppinu Perdixi, aprì una bottega in questa stessa via, ma nel locale accanto”, racconta Giuseppe Perdixi. “Era una calzoleria. Là mio padre Luigi, come spesso succedeva in quel periodo, imparò l’arte del calzolaio lavorando insieme a mio nonno, fino a quando la prese lui in gestione nel 1953, scegliendo però di specializzarsi e trattare articoli sportivi”.

Maistu Peppinu Perdixi

Una scelta vincente, perché a Oristano quello della famiglia Perdixi era uno dei pochissimi negozi al servizio dello sport. “Ricordo che ce n’era solo un altro, in via Diego Contini”, ricorda sempre Giuseppe. “Era il negozio di signor Vittorio Fadda, che però si occupava di vendita e riparazione di biciclette. Mio padre si mise d’accordo con lui in modo da non farsi concorrenza e poter lavorare entrambi in città”.

Il destino di Giuseppe Perdixi, come quello della sorella, era quasi segnato: prima o poi avrebbero dovuto prendere a loro volta in mano l’attività di famiglia. Ma la scelta non è mai stato vissuta come un’imposizione. “Nessuno mi ha mai costretto a seguire l’attività di mio padre: lui stesso mi invitava a proseguire gli studi, se avessi scelto un futuro diverso”, racconta il commerciante. “Allo stesso tempo, però, è vero che quando si nasce in una famiglia che ha già un’attività ben avviata, specialmente ai miei tempi, il passaggio è quasi naturale”.

Specie poi in una famiglia in cui lo sport è anche passione, non solo lavoro: “Giocavo a pallone dall’età di 10 anni, e mio padre mi portava sempre a vedere la Tharros. Ricordo che attendevo il momento in cui annunciavano la formazione al megafono: era mio zio Giorgio a farlo. Insomma, portare avanti il negozio non è stato affatto un peso”.

Luigi Perdixi

Tra i ricordi dei tanti anni di lavoro, Giuseppe Perdixi è affezionato soprattutto al dialogo e al confronto con gli altri titolari di negozi sportivi presenti in città, e tra questi ovviamente con l’amico e collega Gianni Murgia, scomparso tre anni fa. “Ricordo ancora quando tra il ’64 e il ’65 presi in mano il negozio: era normale scambiarci consigli o anche il mandarci a vicenda dei clienti, se ad esempio non avevamo un determinato articolo sportivo. Io e Gianni, ad esempio, eravamo gli unici in città a trattare le scarpette per la corsa e capitava spesso di confrontarci su marche e ordini da fare. Lo stesso accadeva con Sergio Crovi, sempre vicino alla nostra famiglia, anche quando morì mio padre. Un legame tra commercianti che forse ora, vuoi un po’ per l’avvento degli e-commerce e per la vendita online, vuoi per le grandi catene di negozi, non credo esista più”.

È stata proprio la vendita online a mettere in crisi attività commerciali come Perdixi Sport. “Quando c’è stato il primo lockdown”, spiega Giuseppe, “avevamo appena riempito i magazzini di merce nuova, ordinata nel 2019. Gli scaffali sono rimasti pieni, anche quando sono ripartite la attività sportive e sono state riaperte le scuole, con l’allentamento graduale delle restrizioni. La clientela ormai si era abituata agli acquisti online e questo certo non ci ha favorito”.

La scelta di interrompere tutti i rapporti con i fornitori è stata presa a fine dicembre 2021. “Abbiamo smaltito tutte le giacenze rimaste”, spiega il commerciante, “ovviamente a prezzi scontati, in modo da poter recuperare almeno una parte dei costi”.

“È stata indubbiamente una scelta difficile”, ammette Giuseppe Perdixi, “e quando ci penso la nostalgia prende il sopravvento. Ma alla fine è stata più forte la volontà di cambiare pagina, che mi consentirà ora un po’ di tranquillità. Da un punto di vista burocratico e amministrativo, la chiusura anticipata non è stata per niente facile da gestire”.

E con un po’ di emozione nella voce, il titolare di Perdixi Sport conclude ringraziando i propri clienti. “Mi mancheranno più di ogni altra cosa. Quando riuscivo con i miei consigli a guidarli nell’acquisto dell’articolo sportivo più adatto alle loro esigenze e a distanza di tempo tornavano per riaffidarsi a me, ecco, credo che questa sia una delle più grandi soddisfazioni che mi porterò dietro e che non dimenticherò. Grazie di cuore a tutti coloro che si sono affidati a noi in questi lunghi 116 anni”.

Giuseppe Perdixi, a destra, in occasione dell’incontro del 21 gennaio al circolo La Volantina

3 Commenti

  1. Signor Perdixi aveva una grande professionalità che non è venuta dal niente. Garbato quanto prodigo di consigli. Rapporto qualità prezzo rispetto ai centri commerciali non c’era proprio paragone. Scarpe o vestiti comprati on line? No, mai e poi mai.

  2. Semplicemente unico. Infinite grazie per la tua gentilezza, empatia, umanità. Un vero peccato. Resterà per sempre un dolce e bel ricordo.

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