Housing sociale in via Lepanto? Soluzione del Comune di Oristano per evitare il commissario

Martedì il contestato progetto arriverà in Commissione Urbanistica

Il rendering della struttura residenziale

Giovedì, 30 marzo 2023

Si torna a parlare, e anche con una certa urgenza, del progetto di housing sociale in via Lepanto, per il quale la società costruttrice Torre Sgr ha presentato ricorso al Tar, contestando la legittimità del silenzio riservato dall’amministrazione comunale al piano attuativo per quell’area.

La giunta nei giorni scorsi ha approvato la costituzione del Comune di Oristano nel procedimento avviato dagli avvocati della società (Luca Lombardo, Roberta Patrizia Gianotte e Gabriella Greco), che hanno chiesto la nomina di un commissario per prendere una decisione e nel frattempo l’adozione del piano attuativo è stata inserita come 14 punto all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale, in programma giovedì 6 aprile in prima convocazione e martedì 11 in seconda.

Intanto martedì prossimo il progetto sarà all’ordine del giorno nella riunione della Commissione Urbanistica, presieduta dal consigliere Fulvio Deriu, che si è detto “a livello di tipologia edilizia, a favore dell’edificio, che non impatta” e ha posto “l’unico dubbio sulla strada senza uscita”.

All’analisi della commissione anche la questione dei parcheggi, considerando l’assenza nella zona di “un’area per la sosta importante”, spiega il presidente Deriu, “e che nella nuovo struttura non è facile garantire spazi auto adeguati alle esigenze delle famiglie”.

“La mia posizione”, ha detto il presidente della Commissione, “è quella di ascoltare gli indirizzi dei cittadini. Chiaramente la politica non può non tener conto delle esigenze dei fruitori e delle osservazioni dai residenti, che trovano sostegno nella realtà”.

Il progetto prevede l’edificazione di un complesso con 45 alloggi da parte della società Torre Sgr, grazie alla cessione dei terreni comunali. Una struttura da subito contestata da un comitato di residenti, che lo scorso anno aveva chiesto al Consiglio di bloccare un piano attuativo che consentisse alla società di costruire fino a un’altezza di 20 metri, oltrepassando i limiti previsti dal Puc per quella zona della città.

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