Skate park, il Comune di Oristano toglie l’obbligo del casco dopo i 16 anni

Modificato il regolamento approvato lo scorso settembre

Mercoledì, 9 novembre 2022

A Oristano, chi ha più di 16 anni e frequenta lo skate park cittadino non sarà più tenuto a indossare il casco di sicurezza. Lo ha stabilito il Comune con una modifica al regolamento – approvato lo scorso settembre – sulle norme per l’accesso e l’uso dell’impianto sportivo all’interno del Centro di aggregazione giovanile “F. Busonera” a Sa Rodia.

A differenza di tante altre città italiane, dove invece il casco è obbligatorio senza questioni di età, a Oristano gli utenti che abbiano già compiuto i 16 anni potranno ora allenarsi nella struttura sportiva a testa scoperta. Lo prevede una determina pubblicata lunedì 7 novembre nell’albo pretorio del Comune.

Le motivazioni di questa decisione non sono chiare, ma in ogni caso il Comune non ha alcune intenzione di assumersi la responsabilità di eventuali incidenti: fermo restando che l’uso del casco è “vivamente consigliato”, chi decide di non usarlo dovrà firmare una liberatoria (in caso di minorenni, dovrà firmare un genitore o chi ne fa le veci).

La dichiarazione dovrà esonerare il gestore dell’impianto e il Comune di Oristano da qualsiasi responsabilità derivante dal volontario mancato utilizzo delle protezioni di sicurezza in grado di prevenire eventuali lesioni a cui si può andare incontro mentre si pratica lo skate.

7 Commenti

  1. Per inciso, non è assolutamente vero che in TANTE altre città é obbligatorio il casco per tutti. Al Contrario, nella maggior parte degli Skatepark d Italia e del mondo, l uso del casco è solo consigliato ma non obbligatorio, in Italia solo pochissimi Skatepark obbligano all uso del casco a tutti e sopratutto ai maggiorenni.

    • Prendiamo atto della precisazione, ma fra quei “pochissimi” c’è ad esempio lo skatepark “Nicola Pietrangeli” a Roma: “SICUREZZA. È obbligatorio l’uso del casco ben allacciato ed è fortemente consigliato l’impiego delle seguenti protezioni: gomitiere, ginocchiere e polsiere.” Non è un impiantino di periferia…

      • Lo Skatepark Pietrangeli ha un regolamento flessibile, e sono accettate le liberatorie di responsabilità riguardo l’utilizzo del caschetto.
        Come puoi ben vedere dal report fotografico del Campionato Italiano di Skateboard svoltosi lo scorso anno proprio in quello Skatepark, gli atleti categoria senior in gara non lo indossavano: https://www.boardriding.com/spots/whatsup/stadio-nicola-pietrangeli-nicola-pietrangeli-stadium
        Lo Skatepark Pietrangeli è stato costruito con il principale obbiettivo di poter accogliere il più grande evento di Skateboard mai organizzato in Italia, ovvero le qualificazioni per i giochi Olimpici di Tokyo (nessun atleta, tantomeno professionista, è stato obbligato ad usare il caschetto).

        • L’accostamento fra atleti (aspiranti olimpionici o no) e frequentatori occasionali di uno skatepark forse è un po’ azzardato, no? E nel regolamento disponibile online – dal quale è tratta la frase citata – la flessibilità non si vede.

          • Che l’accostamento sia azzardato è un tuo personale punto di vista. Qualunque atleta skater può viaggiare per raggiungere uno Skatepark per una gara o una session di allenamento anche solo una volta, ed essere come dici tu un “frequentatore occasionale”… esattamente come succede in Sardegna, in cui vivono atleti validi che partecipano anche ai campionati italiani come quello che c’è stato al Pietrangeli lo scorso anno, e che pur di skateare ed allenarsi in una struttura nuova son disposti a viaggiare e frequentare di tanto in tanto una struttura lontana da casa.
            Riguardo il regolamento online: su internet trovi di tutto, l’attendibilità sta nei fatti.
            E di fatto chi frequenta la struttura non è obbligato ad utilizzare forzatamente il caschetto (vedi foto e video recap degli eventi organizzati nello skatepark di cui parli).

          • … Riguardo il regolamento online: su internet trovi di tutto …
            Giusto per evitare dubbi: quel regolamento è sul sito ufficiale dell’impianto.

  2. Vorrei fare una precisazione in merito al vostro articolo riguardo il nuovo regolamento dello Skatepark di Oristano, che è stato modificato appunto a seguito di numerose segnalazioni fatte dagli utenti tra cui anche il sottoscritto, nelle quali gli skaters chiedevano al gestore ed al comune di potersi assumere le proprie responsabilità durante la libera pratica sportiva senza essere costretti ad utilizzare forzatamente un caschetto protettivo, che in uno sport complesso come lo skateboarding street (rampe di altezza inferiore ai 3 mt come quelle dello skatepark di Oristano) rappresentano per chi lo pratica ad alti livelli più un handicap visivo e motorio che una sicurezza.
    Al contrario di quanto affermato qua sopra in realtà non esistono Skateparks pubblici in Italia dove sia obbligatorio l’uso del caschetto per i maggiorenni, o dove non sia concesso loro di firmare un’apposita liberatoria che gli permetta di praticare la disciplina liberamente senza l’uso di questo.
    Pensate che neanche alle Olimpiadi svoltesi lo scorso anno a Tokyo gli atleti in gara di categoria senior lo utilizzavano.
    Purtroppo il vecchio regolamento di Oristano era stato scritto con una concezione molto restrittiva, senza chiedere nessun parere a chi di competente in merito, (si sarebbe potuta interpellare ad esempio la federazione italiana degli sport Rotellistici l’unica esperta in materia riconosciuta dal CONI) e sotto grande pressione del gestore “Spazio giovani”, che si voleva sentire legalmente più tutelato ma senza rendersi conto del malcontento che ciò avrebbe generato tra gli utenti che vivono in un’isola povera di strutture e si ritrovano ad essere esclusi da una delle più valide tra queste come quella di Oristano.
    Questo malcontento manifestato diverse volte al gestore ha finalmente trovato ascolto negli uffici del comune che ha giustamente preferito adeguare il regolamento agli altri Skateparks del territorio piuttosto che veder sprecate le risorse pubbliche nella costruzione di una struttura che stava andando deserta.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci qui il tuo nome