Venerdì, 3 giugno 2022
Qual è il parere dei candidati sindaco di Oristano sul progetto per la realizzazione della nuova centrale del termodinamico alle porte di Oristano, proposta da Solar Power? Se lo chiede il Comitato per i servizi e la qualità della vita San Quirico – Tiria. Con una lettera aperta indirizzata a Sergio Locci, Filippo Murgia, Efisio Sanna e Massimiliano Sanna, il portavoce Antonio Ignazio Italo Garau chiede di poter conoscere la loro posizione prima del 12 giugno, giornata nella quale i cittadini saranno chiamati alle urne.
Ecco la lettera integrale.
Gentilissimi Candidati,
sia nel corso di vari incontri con le diverse categorie produttive della città, sia in alcune dichiarazioni agli organi di informazione, si è avuto modo di conoscere l’idea di sviluppo che le diverse coalizioni e liste hanno delle frazioni e delle borgate agricole di Oristano e il livello di attenzione che ad esse intenderebbero riservare. Bene! I cittadini avranno modo di valutare le diverse proposte, regolandosi di conseguenza nella cabina elettorale.
Ciò che colpisce, a dieci giorni dalla data del voto, è il silenzio assordante sulla proposta di una società bolzanina di realizzare a San Quirico un impianto ibrido solare termodinamico che, nonostante la società proponente non avesse e ancora non abbia la piena disponibilità delle aree, gode di una valutazione di impatto ambientale positiva espressa dalla Giunta regionale nel novembre 2017.
Si tratta di un impianto industriale inopportunamente sostenuto dalla Giunta comunale presieduta da Guido Tendas nella legislatura 2012-2017 (anche se quel Consiglio comunale bocciò il progetto!) e opportunamente bloccato invece dalla Giunta e dal Consiglio comunale nella legislatura che va chiudendosi, a guida di Andrea Lutzu.
I cittadini residenti a San Quirico e a Tiria e i titolari delle imprese agro-zootecniche e agrituristiche presenti in queste borgate intenderebbero conoscere prima del 12 giugno il parere dei candidati alla carica di sindaco e delle rispettive liste e coalizioni sulla possibilità che la società bolzanina (o altri in sua vece) insistano con il proporre un progetto industriale di tal fatta, che peggiorerebbe indubbiamente la qualità della vita dei residenti e arrecherebbe un grave pregiudizio alle attività economiche operanti nel territorio.
Il progetto, infatti, oltre all’occupazione di una settantina di ettari di terreno agricolo a ridosso di un agriturismo e di un’agrimacelleria, prevede una centrale a biomasse che dovrebbe bruciare ben 75 tonnellate di legna al giorno (che dovrebbe essere importata anche dalla Toscana) e la svalutazione annua degli immobili compresi nel raggio di un chilometro dall’impianto, in un range compreso tra il 9% e il 18%.
Riteniamo che anche su questo aspetto di non secondaria importanza sia giusto conoscere il parere di coloro che si candidano alla guida dell’Amministrazione comunale di Oristano, per sapere se non ritengano opportuno favorire la costruzione di impianti di questo tipo in zone industriali, che hanno ampia disponibilità di aree, distanti da aziende che producono anche in biologico e dalle residenze dei cittadini che, in caso di realizzazione dell’impianto a San Quirico – Tiria, subirebbero delle pesanti e inaccettabili penalizzazioni, anche sotto il profilo economico e patrimoniale, oltre a vedersi peggiorata la qualità della vita.
il portavoce
Antonio Ignazio Italo Garau
Ma prima di andare a ricoprire le campagne di pannelli fotovoltaici, perché non pensate di utilizzare tutti i tetti, terrazze e coperture esistenti ??? Ve lo fevo dire io che sono l’ultimo dei cittadini? … e svegliatevi …