Gli studenti dell’Othoca sul palco con “Arvures” indagano sulla relazione uomo-natura

L'opera teatrale è un libero adattamento scenico del racconto di Jean Giono "L’uomo che piantava gli alberi"

Foto Itis Othoca

Mercoledì, 25 maggio 2022

Dopo oltre due anni di pausa forzata per via della pandemia, studentesse e studenti dell’Othoca di Oristano si preparano a tornare sul palco con Arvures. Venerdì 27 maggio l’Istituto Tecnico Industriale dedicherà un’intera giornata al teatro. Durante la mattinata parteciperanno all’iniziativa alcune classi della scuola, mentre di pomeriggio le porte saranno aperte ai familiari delle ragazze e dei ragazzi che hanno partecipato al laboratorio teatrale, ai docenti, a tutto il personale della scuola e a tutti coloro che vorranno assistere alla rappresentazione.

L’opera teatrale, diretta da Giampietro Orrù e Maura Grussu della compagnia Fueddu e Gestu di Villasor, è un libero adattamento scenico del racconto di Jean Giono “L’uomo che piantava gli alberi”. 

Foto Itis Othoca

In Arvures gli elementi naturali e il paesaggio, si fanno personaggi-attori. Gesti e parole, suoni e situazioni si intrecciano alla presa di coscienza per il rispetto della natura affinché si comprenda l’importanza della relazione tra essere umano e mondo naturale, ma soprattutto affinché si comprenda che il singolo individuo, attraverso piccoli gesti quotidiani, può ristabilire l’importante equilibrio con la natura.

“La partecipazione al laboratorio teatrale”, spiegano le docenti referenti Anna Rita Gala, Giulia Pais e Silvia Piredda, “ha permesso alle e ai partecipanti non solo di sviluppare capacità espressive e comunicative, ma anche di riflettere sull’importanza del proprio territorio e della salvaguardia del patrimonio naturalistico in esso presente. Ora più che mai è importante comprendere e essere consapevoli del proprio ruolo nel pianeta: anche nel nostro piccolo, piantando un seme, stiamo contribuendo ad arricchire il patrimonio naturalistico che sempre più sta scomparendo”.

Franco Frongia

“Sono stati due anni complessi per il mondo della scuola”, aggiunge il dirigente scolastico Franco Frongia, “ma le nostre studentesse e i nostri studenti hanno mostrato un forte spirito di adattamento e una gran voglia di ricominciare a fare scuola all’insegna della normalità. La ripresa del laboratorio teatrale ha contribuito a questo e ha permesso alle e ai partecipanti di riappropriarsi del piacere dello stare insieme e creare qualcosa insieme”.

Arvures è il risultato di un vero e proprio lavoro di gruppo portato avanti con passione, energia e determinazione dalle e dai giovani interpreti”, conclude Frongia. “L’obiettivo per il prossimo anno scolastico è la partecipazione alla 38ᵃ TSE rassegna nazionale di Serra San Quirico e al Premio Giorgio Gaber per le nuove generazioni di Grosseto, che ci hanno visto protagonisti e vincitori in passato”.

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