Debito da ventimila euro: Abbanoa chiude l’acqua, gravi disagi per otto famiglie di Oristano

Contenzioso in un immobile già di proprietà delle Ferrovie

Martedì, 3 maggio 2022

Un contenzioso pregresso con Abbanoa e scatta la sospensione della fornitura dell’acqua. A farne le spese un condominio di 8 famiglie nell’ex palazzina delle Ferrovie dello Stato di piazza Ungheria.  

Da una settimana 15 persone sono senz’acqua. Un grave problema che sta mettendo in difficoltà i residenti.

“Nel palazzo ci sono diversi anziani ed anche un disabile”, spiega Alba Luisa Cannea, amministratrice del condominio e titolare della società  “Alc amministrazioni” di Oristano, “solo da un mese mi occupo del condominio ed ora mi ritrovo con questo problema. Nessuno dei residenti ha ricevuto alcuna comunicazione o preavviso di distacco. Lo scorso 27 aprile i tecnici di Abbanoa hanno sigillato il contatore. Dopo aver contattato la società ho scoperto che per quella fornitura esiste un contenzioso che si trascina da tempo, per un debito che sfiora i ventimila euro.  Ho chiesto così immediatamente la voltura per permettere ai condomini di poter disporre nuovamente dell’acqua. Ad oggi però la pratica è ferma e non è stata ancora esaminata a causa del debito pregresso. Non è pensabile che otto famiglie possano rimanere da un giorno all’altro senz’acqua”. 

I residenti hanno spiegato che il palazzo era di proprietà delle Ferrovie e ci abitavano dipendenti della società. Prima degli anni 90 Rfi decise di vendere le abitazioni. Da allora però il contatore dell’acqua è rimasto sempre a nome delle Ferrovie dello Stato. 

“Non abbiamo mai ricevuto bollette, solleciti o preavviso di distacco”, spiega uno dei residenti, “la settimana scorsa dai rubinetti non scendeva più acqua. Da allora ci approvvigioniamo con bidoni e damigiane, con tutte le difficoltà che ne derivano. Ogni abitazione ha un contatore, ma non sapevamo che quello centralizzato fosse intestato alle Ferrovie”. 

Abbanoa conferma lo slaccio, ma precisa: “Noi non stacchiamo l’erogazione dell’acqua senza l’autorizzazione  dell’intestatario dell’utenza”, spiegano dagli uffici di Cagliari: “E’ stata la società Ferrovie a chiedere lo slaccio perché  c’era un debito sui pagamenti. In questo caso non esiste alcun preavviso di distacco”.

Ora si sta lavorando per individuare una soluzione e ridare l’acqua al palazzo.

3 Commenti

  1. Dunque io vivo in una casa, non mi preoccupo da dove proviene l’acqua e magari rido pure che non la pago!
    Abbiamo scoperto il terzo segreto di Fatima

  2. In “soli” 30 anni nessun condomino si era posto il dubbio? Complimenti anche ai precedenti amministratori di quel condominio!!! Una storia molto “all’italiana”: finti tonti finché conviene e scenate di vittimismo appena scoperchiano la pentola!

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