Mercoledì, 23 marzo 2022
“Ci serve un’autista per un’ambulanza”, è bastato un messaggio così, poche righe, per decidere di partire. Luigi Oppo – padre di Stefano, il campione olimpionico di canottaggio – tra oggi e domani si metterà al volante, destinazione Ucraina: sarà lui l’autista dell’ambulanza che un’associazione di Bosa ha deciso di donare alla popolazione ucraina travolta dal conflitto.
“È successo tutto all’improvviso”, racconta Luigi Oppo, “due giorni fa è arrivato un messaggio al cellulare di mia moglie da parte di un collega che le chiedeva se conoscesse qualcuno in grado di guidare un’ambulanza fino all’Ucraina. Bisognava sostituire la persona che avrebbe dovuto guidare, perché si è ammalata di Covid. Giusto il tempo di leggere questo messaggio – sono stati davvero questi i tempi – per decidere di propormi: ci vado io”.
Una decisione presa non a cuor leggero, sicuramente, ma dettata dalla voglia di aiutare il prossimo e rendersi utile, come ha sempre fatto Luigi Oppo.
“Sono un unitalsitiano da tanti anni. Ora è da un po’ di tempo che non vado a Lourdes anche perché i vari impegni sportivi di mio figlio Stefano, spesso, mi hanno portato a un bivio, a scegliere se accompagnarlo o meno. Adesso che si è presentata nell’immediato l’occasione di aiutare qualcuno, concretamente, non mi sono tirato indietro e ho subito preparato la macchina con tutto quello che c’era da portare”.
Questo è il secondo viaggio in Ucraina organizzato da questa associazione. Con cinque pulmini e l’ambulanza guidata da Luigi Oppo, i volontari arriveranno a Medyka, al confine polacco con l’Ucraina. Qui consegneranno l’ambulanza e tutto ciò che è stato raccolto. La meta finale è Mostys’ka, nell’oblast di Leopoli, dove tanti bambini e rifugiati di guerra vengono accolti quotidianamente in quello che, dall’inizio dell’offensiva russa, è diventato un centro di prima accoglienza auto-organizzato a cielo aperto.
“Non appena ho deciso di partire”, prosegue Luigi Oppo, “ho chiesto cosa potesse servire, sapendo che per il primo viaggio hanno trasportato medicinali e che ci sono tanti bambini. Per questo ho chiamato subito Luisanna Usai, la responsabile dell’associazione Domus e che segue il progetto NoSprecOr, per chiederle un aiuto in così poco tempo”.
Un lavoro di squadra dunque che ha permesso di raccogliere rapidamente tutto il necessario da far partire per l’Ucraina.
“Ci siamo subito messi a lavoro per aiutare Luigi e l’associazione di Bosa”, racconta Luisanna Usai, “sapendo che i destinatari della loro missione erano in particolar modo i bambini. Con dei soldi che ci hanno donato abbiamo comprato latte in polvere, cioccolato, pannolini. Grazie a un negozio di Oristano, abbiamo preso anche delle salviette, sempre per l’igiene dei più piccoli. Tramite il Centro di riuso poi abbiamo raccolto diversi peluche da regalare ai bambini”.
E ora, per Luigi Oppo, non resta che partire. “Sto aspettando di capire se partiremo stanotte o domani. Stanno attendendo dei documenti relativi al mezzo di soccorso che dobbiamo consegnare. Non appena risolvono, si parte. Raggiungo il gruppo a Bosa e insieme ci dirigiamo verso il porto di Olbia per imbarcarci verso Livorno. Passeremo il confine con l’Austria per puntare a est. Un po’ di preoccupazione c’è, non lo nego. I miei figli sono preoccupati, mia moglie un po’ meno. Ma in queste cose è anche vero che se ci pensi troppo, non le fai. E io invece ho deciso di farlo. Nel mentre, per infondermi un po’ di ottimismo e fiducia, ho già programmato i prossimi voli per accompagnare mio figlio Stefano alle sue prossime gare”.
Chi volesse donare e aiutare per altre missioni, può contattare il Centro del riuso, in via Oslo a Oristano. “Ci stiamo preparando per la prossima spedizione in Ucraina”, spiega Luisanna Usai: “con molta probabilità partirà il 1° aprile, stavolta con medicinali di urgenza sanitaria e ospedaliera, quindi flebo, teli termici ma anche antinfiammatori e antidolorifici da banco, che possiamo avere tutti noi a casa, oltre ad alimenti a lunga conservazione e omogeneizzati per i bambini. Chiunque voglia donare può rivolgersi direttamente a noi”.