Il dramma dei migranti e il caso del Cpr di Macomer: iniziativa a Oristano
23 Novembre 2021


Martedì, 23 novembre 2021
Le problematiche relative al Cpr di Macomer, oggetto più volte di proteste e rivolte da parte dei migranti ospiti della struttura, saranno al centro di un dibattito in programma venerdì 26 novembre nella sala conferenze del Coworking-001 in via Vittorio Emanuele II 36 (inizio via Duomo), a Oristano.
Alle 18 verrà proiettato “Makun”, cortometraggio del 2019 che racconta la vita all’interno di un centro per migranti in Spagna. Al termine della proiezione si svolgerà un dibattito con gli interventi della presidente della Camera Penale di Oristano, l’avvocata Rosaria Manconi, e alcuni rappresentanti dell’Assemblea No Cpr Macomer e di LasciateCIEntrare.
L’incontro è organizzato dall’Assemblea No Cpr Macomer, con la collaborazione di LasciateCIEntrare, Associazione Sarda contro l’Emarginazione – Oristano, Al Ard Film Festival e Rifondazione Comunista – Oristano.
“A poche decine di chilometri da Oristano, a Macomer, opera un centro di permanenza e rimpatrio per cittadini stranieri”, scrivono gli organizzatori. “Si tratta di un luogo dove cittadini stranieri vengono privati della libertà senza aver commesso alcun reato, sono reclusi in condizioni di forte isolamento, con gravi violazioni dei diritti fondamentali, nell’indifferenza o con la complicità di molti. Non di tutti, per fortuna”.
Makun è un corto del regista spagnolo Emilio Martì Lopez, vincitore del secondo premio per il miglior cortometraggio spagnolo al Festival del Cinema di Madrid, e partecipante a numerosi concorsi e rassegne, fra cui l’Al Ard Film Festival di Cagliari.
Il cortometraggio racconta in trenta minuti l’impatto che i centri per migranti hanno sulla vita delle persone che ospitano, anche quando non vi sono internati. Partendo dai disegni degli stessi reclusi incisi sulle pareti del centro nell’isola di Fuerteventura, alle Canarie, il racconto si dispiega attraverso le voci dei migranti, che raccontano le sofferenze della migrazione, le violenze della discriminazione istituzionale, ma anche la speranza di una riscossa e di una liberazione possibile per tutti.
L’iniziativa si svolgerà secondo le normative vigenti per l’emergenza sanitaria.