Slitta a settembre la posa delle installazioni artistiche nelle periferie della città

Il progetto ha coinvolto gli studenti del Liceo artistico di Oristano assieme a diversi cittadini e alle scuole elementari

Muladhara e Sahasrara, due Mandala dei Chakra per una delle installazioni – Foto pagina Facebook Liceo Artistico Carlo Contini

Giovedì, 6 maggio 2021

Ancora qualche mese di attesa per vedere un tocco d’arte nelle periferie di Oristano. Il progetto delle installazioni artistiche che ha coinvolto gli studenti del liceo artistico “Carlo Contini”, le scuole elementari e i cittadini, è quasi giunto al termine, le opere sono state completate, ma per vederle nelle postazioni assegnate bisognerà attendere settembre.

“Un posticipo necessario”, spiega il dirigente scolastico Pino Tilocca, “viste le limitazioni imposte dalla zona arancione, che ci vincola negli spostamenti e nel divieto di assembramenti. Rimandiamo tutto da maggio a settembre, quando saremo un po’ più liberi, in modo da garantire una partecipazione aperta e attiva a tutti, compresi i cittadini che hanno fatto parte del progetto”.

Pino Tilocca

“Fra l’altro, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha prorogato i termini del progetto a novembre”, aggiunge il preside Tilocca, “per garantire una conclusione ottimale di tutti i lavori, rallentati in questi mesi a causa della pandemia e delle restrizioni. Ora siamo impegnati nella fase amministrativa del progetto, ma per il resto ci siamo e non vediamo l’ora di dare questo tocco artistico che i quartieri periferici della nostra città attendono ormai da mesi”.

In attesa degli eventi di settembre, la macchina organizzativa non si ferma. Al momento sono stati coinvolti alcuni fabbri e artigiani della città per realizzare i supporti in ferro e acciaio che dovranno sorreggere alcune installazioni.

“Avevamo previsto anche degli incontri online con i cittadini che hanno partecipato”, spiega la docente e coordinatrice del progetto, Sara Meli, “per chiedere loro pareri e coinvolgerli in questa parte finale, ma purtroppo è stato difficile coniugare tutti i singoli impegni e stabilire un’unica data”.

Il coinvolgimento dei cittadini, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, c’è stato: “A marzo”, racconta Sara Meli, “abbiamo organizzato delle riprese con loro, grazie alla preziosa collaborazione con un regista oristanese, e realizzato delle mini video-interviste all’aperto, nel cortile del liceo. Gli intervistati hanno raccontato le proprie sensazioni e considerazioni sul progetto e sul suo significato”.

Queste riprese si aggiungeranno, nel montaggio finale, al video che andrà a raccontare l’intero progetto e che in un’altra fase di riprese ha visto invece come protagonisti gli studenti, i quali hanno simulato delle pose d’opera direttamente nelle aree periferiche individuate.

Le opere. In totale le installazioni sono passate da undici a dodici e tutte si distinguono per approcci diversi di lavorazione, materiali utilizzati e così via. “Tra queste”, spiega sempre la coordinatrice Sara Meli, “ci saranno due murales, molto ampi, da collocare sulle pareti di recinzione del campo Tharros. In totale abbiamo tre opere di legno, tre di ceramica, quattro pedibus per le scuole elementari e due di tipo pittorico”.

“Infine”, conclude Sara Meli, “abbiamo stipulato un accordo con l’amministrazione comunale e due di queste installazioni artistiche andranno nell’area di San Paolo nell’ambito dei progetti di riqualificazione”.

“Una scuola grande come il mondo”. I progetti artistici erano stati ideati e impostati prima dell’emergenza coronavirus, durante laboratori che avevano coinvolto non solo studenti ma anche cittadini appassionati. Le varie bozze e proposte delle installazioni sono frutto dei risultati ottenuti nei laboratori di ceramica, grafico-pittorico e del legno, iniziati il 26 novembre nel liceo artistico “Carlo Contini” di Oristano.

Partner del progetto sono le quattro scuole elementari della città, il C.I.P.I.A – Centro istruzione per adulti di Oristano, l’associazione “Il Gabbiano”, il Centro Servizi Culturali – Unla, La Factoria, il Consorzio Uno e la biblioteca comunale. Il fine di questo progetto che unisce la scuola e incontra i cittadini e la città è la rivalutazione dei quartieri periferici attraverso il disegno, la ceramica e la lavorazione del legno. Si condivide collettivamente una visione di arte e bellezza da donare poi alla città, attraverso un lavoro di aggregazione sociale, dando voce e spazio ai luoghi fantasma.

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