Martedì, 13 aprile 2021
Anche a Oristano prendono sempre più piede i raggiri telefonici. Chiamate e messaggi truffa per cercare di rubare dati personali o addirittura svuotare il conto in banca sono sempre più diffusi.
Capita anche che a chiamare siano finti dipendenti delle banche. “Nei giorni scorsi”, racconta un pensionato di Oristano, “sono stato contattato telefonicamente da un’operatrice che si è presentata come dipendente della Bper. Mi ha detto che la banca doveva aggiornare le procedure relative all’home banking. Ha provato a farsi dare i miei dati, ma io mi sono insospettito ho chiesto di essere richiamato in un secondo momento”.
Così il cliente si è messo in contatto con il numero verde della Bper Banca. “Mi hanno assicurato che non era in corso alcun aggiornamento dello Smart Web e che in ogni caso la banca non mi avrebbe mai contattato telefonicamente per un’operazione di questo tipo”.
I truffatori sono tornati alla carica ieri, stavolta però hanno inviato un sms. “La informiamo che in virtù di nuove funzioni a pagamento stiamo aggiornando l’app web Bper. Si prega di accedere e completare qui: sincronizzabper.com”. Questo il testo del messaggio ricevuto dal pensionato. “Ho chiamato nuovamente il numero verde della Bper per raccontare l’accaduto. La banca mi ha invitato a non aprire assolutamente il link e a non comunicare i miei dati personali. Bper ha poi segnalato gli episodi alle autorità competenti”.
Lo smishing, una truffa via sms, è una delle modalità sempre più utilizzate dai cybercriminali, in modi differenti. “Salve, il tuo pacco è stato trattenuto nel nostro centro di spedizione”, dice ad esempio un messaggio che circola in questi giorni anche a Oristano. Sembra una notifica inviata da un corriere, e chi davvero aspetta un pacco potrebbe cascarci.
Ma anche in questo caso è un tentato raggiro: seguendo il link, si arriva a una scheda sulla quale inserire dati personali e spesso i malintenzionati invitano l’utente a effettuare un pagamento tramite carta di credito per sbloccare la spedizione.
Nei mesi scorsi il primo a lanciare l’allarme per le tentate truffe via sms in città era stato Massimo Murtas, all’epoca dirigente dell’associazione Anteas Cisl.