Il Comune cerca una casa ai rom: in via Rockefeller non possono più stare

Incontro a Oristano con sindaco e assessore dopo l'incendio della scorsa settimana

L’ex mattatoio di viale Fondazione Rockefeller

Lunedì, 12 aprile 2021

La comunità rom di Oristano dovrà lasciare viale Fondazione Rockefeller. Tre rappresentanti delle famiglie che vivono da anni in quella che una volta era la sede di un mattatoio sono stati ricevuti oggi in municipio dal sindaco Andrea Lutzu, dall’assessora ai Servizi Sociali Carmen Murru e dagli assistenti dei servizi sociali del Comune di Oristano. Preoccupati per l’incendio della scorsa settimana, i rom si sono confrontati col l’amministrazione comunale. Il sindaco Lutzu e l’assessora Murru hanno ribadito la necessità che venga liberato l’ex mattatoio, ormai inagibile, e hanno prospettato ai rom la possibilità di ricevere un contributo dal Plus di Oristano, che andrebbe a coprire il pagamento della caparra richiesta per prendere una casa in affitto.

“Anche l’amministrazione comunale”, ha evidenziato Lutzu, “ha espresso preoccupazione per quanto successo nei giorni scorsi. I rom sono cittadini come tutti gli altri. Molti di loro, quando potevano, non hanno fatto domanda per le case popolari. C’è invece chi ha presentato la domanda, è entrato in graduatoria e ha avuto la casa. Seguiamo con attenzione le problematiche di alcuni minori, costretti a vivere in una situazione drammatica, l’ex mattatoio non è certo un luogo adatto a loro”.

Andrea Lutzu

“I rom”, ha aggiunto Carmen Murru, “non possono più stare in viale Fondazione Rockefeller. Nei mesi scorsi avevamo contattato le agenzie immobiliari di Oristano per provare a cercare alloggi da prendere in affitto per le 18 persone che vivono all’ex mattatoio. Ci hanno risposto solo alcune agenzie, che però non hanno dato disponibilità al Comune”.

C’è però un’altra strada indicata dall’assessora ai Servizi Sociali. “Li abbiamo invitati a cercare case in affitto da cittadini privati. Il Comune di Oristano”, ha sottolineato Murru, “non può pagare per loro i canoni mensili, ma tramite il progetto ‘Una casa per amica’ promosso dal Plus, i rom potrebbero ricevere un contributo che coprirebbe le spese per la caparra. Si tratta di un sostegno che possono richiedere tutti i residenti in difficoltà. La caparra è un grosso aiuto”.

“La comunità rom”, ha proseguito ancora l’assessora ai Servizi Sociali, “mi è sembrata disposta al cambiamento. Molti di loro sono nati e cresciuti a Oristano, non possono più vivere all’ex mattatoio. Sono seguiti con attenzione dai servizi sociali del Comune, in particolare i minori”.

Oggi si è parlato anche della pulizia del cortile interno dell’ex mattatoio e della raccolta differenziata. “Ci hanno assicurato che avrebbero ripulito tutto, ma”, ha puntualizzato l’assessore Murru, “anche in passato abbiamo affrontato con loro questo argomento”.

Carmen Murru

2 Commenti

  1. Sembra che grazie ad una illuminata ass. Carmen Murru, il problema pian piano vada a soluzione. E quale sarebbe la soluzione più adatta? Semplice: 1) spostare gli attuali occupanti del ex-macello altrove; 2) demolire tutto il complesso fatiscente, compreso l’adiacente deposito di automobili abbandonate; 3) destinare tutta l’area recuperata a un miglior utilizzo da parte della ASL; recintare tutto il così completo isolato dell’ospedale con una recinzione civile; 4) realizzare un percorso pedonale per accedere da via Lussu, attrezzata di grandi parcheggi, all’ingresso ovest dell’ospedale stesso; 5) ovviamente, inglobare in questo grande isolato ospedaliero, anche il vecchio lavatoio, che potrebbe fungere da ingresso solo pedonale per l’ospedale da piazza San Martino; 6) all’interno di questo unico isolato ospedaliero, destinare uno spazio per accogliere chi ora sta nel lavatoio con ambulanze e ecc nonché la Lavos; 7) completare l’elisuperfice; 8) e infine, piantare tanti e tanti alberi in tutti gli spazi che resterebbero liberi da edifici, strade e parcheggi.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci qui il tuo nome