Lunedì, 29 marzo 2021
Chiedono spiegazioni sul ritardo e vorrebbero dalla Giunta certezze sulla riattivazione del dormitorio pubblico di Oristano. Una vasta rappresentanza della minoranza in Consiglio comunale – primo firmatario l’indipendente Francesco Federico – ha presentato un’interpellanza sulla mancata individuazione di una nuova struttura idonea ad ospitare il servizio. Il documento è stato firmato anche da Maria Obinu ed Efisio Sanna del Pd, Andrea Riccio (Progres), Monica Masia (Sport, salute, volontariato, natura), Patrizia Cadau (M5S) e Anna Maria Uras (Coraggio e libertà – Insieme).
I consiglieri di minoranza ricordano che già lo scorso anno avevano sollecitato la Giunta a individuare “una nuova struttura adeguata a poter ospitare i nostri concittadini in situazioni particolarmente deboli”. Mozione che era stata approvata dal Consiglio comunale il 2 luglio 2020.
“Nonostante la volontà del Consiglio comunale”, si legge nel testo dell’interpellanza presentata dalla minoranza, “a oggi la città è ancora priva del dormitorio”.
Attivato nel 2015, il dormitorio di via Palmas era stato chiuso lo scorso anno. Fino alla serrata temporanea la struttura era gestita in convenzione con il Plus dall’associazione di volontariato Domus Oristano.
Nelle scorse settimane l’assessora ai Servizi sociali, Carmen Murru, aveva manifestato l’intenzione di destinare al dormitorio due delle quattro unità abitative prefabbricate da installare tra viale Brianza e via dei Maniscalchi. Con il progetto di riqualificazione degli spazi aperti che investirà le frazioni di Oristano – grazie al bando nazionale “Qualità dell’abitare” – c’è poi la “soluzione Donigala”, con la Casa dell’accoglienza. In questo caso si parla della riconversione dell’ex scuola elementare in dormitorio per soggetti fragili senzatetto, punti di ascolto e recupero e spazi per le attività della comunità residente (con un investimento di circa 764 mila euro). Queste due ipotesi non convincono però Domus Oristano, soprattutto a casa dei tempi di realizzazione.