Paste e pizze: già partita con NoSprecOr la distribuzione del cibo invenduto e donato

Appena inaugurata la sede, i volontari si sono messi al lavoro

La sede di NoSprecOr, in via Masones

Sabato, 6 febbraio 2021

Pizze per cena e paste per la colazione alle famiglie dei detenuti e agli ospiti di una casa di riposo. I volontari di NoSprecOr non hanno perso tempo: appena inaugurata la sede in via Masones 16, a Oristano, hanno subito incominciato a raccogliere il cibo invenduto, per distribuirlo a chi ha bisogno.

NoSprecOr lavorerà solamente con cibi pronti e per questo si rivolge soprattutto a ristoranti, bar, pub, rosticcerie, gastronomie e supermercati. Tutti i prodotti devono essere tracciati: quindi non possono essere accettati cibi preparati da privati cittadini di buona volontà.

Sono numerose le attività commerciali già pronte a sostenere la raccolta solidale di cibo invenduto, attraverso il progetto avviato dalle associazioni Domus Oristano OdV, Cittadinanzattiva, Associazione Volontari pro Carceri, Caritas diocesana, Osvic e Rotary Club.

“Stiamo dialogando anche con qualche supermercato”, dice Luisanna Usai, dell’associazione Domus, “ma non ritireremo frutta e verdura, né la carne cruda. Questi tipi di prodotti vengono raccolti e distribuiti già da altre associazioni, non vogliamo metterci in competizione”.

“Abbiamo avviato un’interlocuzione con 25 esercizi commerciali. Per il momento”, aggiunge Luisanna Usai, “hanno aderito una pizzeria e una rivendita di paste. Della distribuzione delle pizze, che avviene una volta alla settimana, si occupa l’Associazione Volontari pro Carceri. Le paste invece le consegnamo alla casa di riposo Eleonora d’Arborea”.

Luisanna Usai

Presto arriveranno tante altre adesioni. “Stiamo perfezionando accordi con diverse attività commerciali. Una parte del cibo invenduto”, prosegue la referente dell’associazione Domus, “la daremo alla Mensa del povero, una parte alla Caritas e ai familiari dei detenuti. E in seguito, qualche mattina, apriremo la sede per distribuire prodotti pronti alle persone segnalate dai Servizi sociali”.

È importante sottolineare che chi dona ha diritto ad agevolazioni fiscali, su Irpef e Ires. In più, le associazioni che hanno dato vita al progetto NoSprecOr, sull’esempio di quanto avviene in altre realtà italiane, stanno discutendo col Comune di Oristano per ottenere anche una riduzione della Tari per i donatori.

Il logo del progetto

A breve NoSprecOr avrà un sito internet dedicato: “È nostra intenzione dare un po’ di visibilità agli esercizi commerciali che decideranno di sostenere la nostra attività”, spiegano i volontari.

Il progetto è stato avviato grazie alla partecipazione a un bando regionale contro lo spreco alimentare, che ha permesso di accedere a un finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

1 commento

  1. Credo che tutti quanti noi dobbiamo ringraziare e sostenere Luisanna Usai e tutte le associazioni impegnate. Il volontariato è la vera grande forza della nostra città

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