La Sardegna resta in zona gialla: ecco che cosa si può fare

Novità: i musei possono aprire dal lunedì al venerdì con ingressi contingentati

Piazza Roma a Oristano

Sabato, 16 gennaio 2021

Scatta da domani – domenica, 17 gennaio – la nuova divisione delle regioni italiane in aree con diversa colorazione, sulla base del rischio di diffusione dei contagi da coronavirus (attenzione: le regole generali contenute nel nuovo Dpcm, invece, sono in vigore già da oggi).

La Sardegna resterà zona gialla, così come Basilicata, Campania, Molise, Toscana e provincia di autonoma di Trento. Ciò significa che tra le 5 e le 22 saranno consentiti gli spostamenti nell’intero territorio regionale. È consentito anche fare visita a parenti o amici, con il limite di una sola visita al giorno e in numero massimo di due persone (più i figli minori di 14 anni o altri minori di 14 anni sui quali le persone che si muovono esercitino la potestà genitoriale, o persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono).

Dopo le 22 e fino alle 5 del mattino successivo è possibile spostarsi esclusivamente per motivi di lavoro, salute o necessità.

Novità introdotta dal Dpcm firmato ieri dal presidente Giuseppe Conte è la possibilità per i musei di aprire nei giorni feriali – dal lunedì al venerdì – e con ingressi contingentati.

I negozi sono aperti, con i consueti orari. Quelli dentro i centri commerciali, invece, restano chiusi nei giorni festivi e prefestivi, salvo i servizi di prima necessità, quali alimentari, tabacchi, farmacie e parafarmacie ed edicole.

Bar, pasticcerie, ristoranti e pizzerie mantengono l’obbligo di chiusura alle 18 e fino alle 22 possono attivare la modalità d’asporto. Dalle 18 alle 22 nelle attività è consentito l’ingresso esclusivamente per il tempo necessario ad acquistare i prodotti. Nessuna limitazione, invece, è prevista per le consegne a domicilio del cibo.

Con il nuovo Dpcm, in vigore da oggi, però, è vietato l’asporto di bevande dopo le 18 per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25: quindi i bar e altri esercizi simili senza cucina e le attività che vendono bevande alcoliche e analcoliche.

Restano ancora chiuse palestre, piscine e centri benessere, così come gli sport di contatto. Si può, però, esercitare attività sportiva all’aperto, anche in centri e circoli sportivi, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza creare assembramenti.

3 Commenti

  1. La decorrenza di questo nuovo Dpcm è il 17 gennaio 2021, come precisato in questo articolo. Quando sarà, invece, la scadenza, che non avete precisato? Grazie….

    • Il Dpcm contiene tante disposizioni diverse e proroghe di misure già in vigore, dal divieto di spostamento fra regioni alla validità di patenti e altri documenti. Non esiste una scadenza unica.

  2. Buongiorno, io e mio marito abbiamo una macelleria e a noi tutti questi decreti (buffonate) non ci toccano. Ma non trovo giusto, dopo i tanti sacrifici che bar, ristoranti, palestre hanno fatto, che i centri commerciali sono affollati di gente, anche Carrefour, perché loro sì? Non hanno solo alimentari all’interno, come è noto, e sono pieni zeppi ogni giorno. Dov’è la giustizia? Potevamo lavorare tutti con le giuste precauzioni, non ho mai visto controlli nei centri commerciali o altro. E i tabacchi tra i beni di prima necessità, di cosa? Dello Stato che ci guadagna. È una vergogna. Potevamo lavorare tutti, noi stiamo attenti a non far entrare due persone alla volta, con tanto di mascherina e igienizzante all’interno, al centro commerciale ne entrano una marea tutti insieme e alle casse non esiste distanziamento.
    È una buffonata questa dei DPCM a colori, come chi li crea.

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