Edifici pubblici: chiusure frettolose e crolli a Oristano non sono fatalità

Due proposte dell'Associazione ex esposti amianto per il futuro registro regionale degli immobili di proprietà pubblica

Martedì, 5 gennaio 2021

La scuola media “Deledda”, chiusa per problemi di sicurezza – Foto Comune di Oristano

L’Associazione regionale ex esposti amianto della Sardegna interviene con una lettera aperta – firmata dal presidente Giampaolo Lilliu – sui recenti fatti di cronaca che a Oristano hanno ricordato le preoccupanti condizioni di diversi immobili di proprietà pubblica. Ecco il documento.

L’Associazione regionale ex esposti amianto della Sardegna vuole rompere il silenzio assordante in merito ai fatti avvenuti in città qualche settimana fa, che hanno interessato l’immobile ex Isola di via Olbia e l’istituto scolastico Grazia Deledda di via Santu Lussurgiu. Immobili di proprietà pubblica.

Interveniamo in occasione dell’annuncio del Governo regionale di istituire il “super registro degli immobili di proprietà pubblica”, che potrebbe essere il primo in Italia. Da tempo l’associazione ne chiede l’istituzione, in quanto lo ritiene strumento legislativo imprescindibile per censire e programmare il mantenimento in sicurezza del patrimonio pubblico evitando il fenomeno “crolli”.

Vogliamo mette in risalto alcuni punti riguardo agli eventi sopra menzionati. Quanto accaduto poteva essere evitato, così come potevano essere evitate le conseguenti criticità che graveranno sui nuclei familiari interessati dalle continue variazioni logistiche alle quali sono sottoposti gli studenti frequentanti l’istituto di via Santulussurgiu.

Controlli dei vigili del fuoco dopo il crollo in via Olbia

La struttura ex Isola di via Olbia prima del crollo del muro era stata sottoposta a sequestro da parte della Procura di Oristano – a seguito del nostro esposto – per la presenza di vari materiali nocivi e fortemente inquinanti, tra i quali l’amianto. Inoltre era stata oggetto anche di un intervento ispettivo da parte della polizia municipale e dei vigili del fuoco di Oristano.

Idem dicasi per la struttura scolastica “Grazia Deledda”: la nostra associazione da tempo denuncia le criticità della struttura, realizzata totalmente in amianto, inclusi i muri portanti che allo stato attuale sono classificati a rischio crollo.

Prima dell’apertura anno scolastico 2020/2021, l’associazione aveva chiesto alle autorità scolastiche e alle istituzioni di considerare non idonea la struttura, in quanto non sicura, ma anche non rispondente ai parametri imposti dalla ministra all’Istruzione a causa della sopraggiunta pandemia da Covid-19.

Alla luce dei fatti, la richiesta si è rivelata inascoltata, considerato che la risposta ottenuta garantiva che – in virtù dei controlli eseguiti da parte delle autorità competenti – la scuola era sicura e in sicurezza!

In realtà il sequestro dell’immobile da parte della Procura, unitamente alla decisione del Comune di Oristano di chiudere il caseggiato scolastico senza preavviso, potrebbe raccontare un’altra storia.

L’associazione ex esposti amianto ha la certezza che in tal senso esistano responsabilità ben precise da parte delle Amministrazioni succedutesi, e non meno dei vari livelli istituzionali deputati a garantire sicurezza e incolumità di operatori, collaboratori, e studenti.

Tali responsabilità dovrebbero essere individuate, fatte emergere. Se accertate, dovranno assumersi le giuste azioni, in linea con quanto previsto dalle leggi, al fine di rendere giustizia alle denunce effettuate da parte delle associazioni di volontariato, ma anche soddisfacendo il senso civico della Comunità, che da troppo tempo si pone interrogativi inquietanti, per effetto delle numerose generazioni che hanno frequentato presso l’immobile, in ragione del riconosciuto e grave pericolo per la salute derivante dal potenziale contatto con le fibre di amianto.

L’associazione ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Oristano, accompagnato da un dossier finalizzato alla verifica per la individuazione delle eventuali e sopracitate responsabilità. A causa delle indagini in corso, null’altro si può maggiormente dettagliare in questa fase, ed è certamente ferma la fiducia nel lavoro degli inquirenti e della magistratura.

Quanto al super registro degli immobili di proprietà pubblica, l’associazione propone al tavolo tecnico costituito per elaborare le modalità e normare il registro di considerare due punti:
– una scheda specifica per il censimento anche degli immobili di utilizzo pubblico;
– una scheda per rilevare la presenza di manufatti in cemento amianto negli immobili pubblici, utile per classificare in modo chiaro la tipologia del manufatto e la quantità (i mq di manufatti in cemento amianto presenti e la classificazione della fibra, se friabile o compatta).

L’associazione si augura che il tavolo tecnico regionale accolga favorevolmente queste proposte e che si operi celermente, in maniera tale che il governo regionale divulghi al più presto i risultati delle rilevazioni, strumento indispensabile per monitorare e programmare l’utilizzo delle risorse economiche deputate a sostenere gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria necessari a garantire il mantenimento del patrimonio pubblico.

Giampaolo Lilliu
presidente dell’Associazione regionale ex esposti amianto della Sardegna

1 commento

  1. ll censimento del cemento-amianto in scuole e ospedali è un obbligo addirittura precedente alla legge 257/92 – Norme per la cessazione dell’uso dell’amianto. L’obbligo risale infatti alla circolare n. 45 del 1986 (ministro Degan); poi da decenni è matura la necessità di ESTENDERE IL CENSIMENTO A TUTTO IL TERRITORIO E A TUTTI GLI EDIFICI PRIVATI E PUBBLICI come hanno fatto da tempo alcuni comuni italiani (S. Lazzaro di Savena, Pianoro, Rubiera, ecc.).
    Tra i dati da censire : tipo di amianto (se crisotilo o anche anfiboli), condizioni di degrado ecc.
    Occorre a nostro avviso censire non solo le coperture ma tutti i manufatti, comprese canne fumarie, serbatoi, acquedotti, fognature ecc.
    Un grazie all’Associazione ex esposti per la sua attività di pressing; ci piace l’idea che Oristano sia più conosciuta per i suoi mostaccioli, la sua cultura e le sue tradizioni folkloriche e non per essere così in ritardo sulle politiche di prevenzione. Comunque buon 2021 a tutti.
    Vito Totire, medico del lavoro, Bologna

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