“Una goccia che può aiutare”. Avis e Sap Oristano insieme per donare il sangue

L'iniziativa è stata proposta a livello nazionale dal Sindacato autonomo di polizia

Sabato, 19 dicembre 2020

Immagine d’archivio

Come regalo di Natale, perché non andare a donare il sangue? L’Avis e il Sap Oristano, il sindacato autonomo di polizia, lanciano l’iniziativa “Una goccia che aiuta”, in programma per mercoledì 23 dicembre. A partire dalle 8 del mattino si potrà donare il sangue al Centro trasfusionale dell’ospedale San Martino. L’iniziativa, in collaborazione con la sezione provinciale e locale dell’Avis, è nata su consiglio di Tore Casu, segretario amministrativo del Sap Oristano, per far fronte alla grande carenza di sangue di questo periodo.

“In un momento così particolare”, spiega Andrea Listo, segretario provinciale del Sap, “in cui gli ospedali e i sanitari sono in emergenza e faticano per colpa della grave pandemia che ci ha colpito, ci siamo sentiti in dovere di fare questo gesto”.

“Un piccolo aiuto con quest’evento”, aggiunge Listo, “perché anche noi ci sentiamo in debito verso tutti coloro che ogni giorno sono in prima linea nelle corsie di ospedale, e nella gestione delle criticità che ha provocato la pandemia, non tralasciando però tutti i cittadini che hanno necessità mediche per altre patologie”.

L’evento Una goccia che aiuta, a cui hanno già aderito numerosi colleghi del Sap Oristano, si svolgerà seguendo ovviamente le scrupolose regole d’ingresso nel Centro trasfusioni, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza.

“A nome del Sap Oristano e di tutta la segreteria nazionale”, dice ancora Andrea Listo, “vogliamo ringraziare i vertici Avis che hanno permesso questa manifestazione e così tutto il personale del Centro trasfusionale dell’ospedale San Martino di Oristano, che con entusiasmo e fattiva collaborazione ha seguito passo passo l’organizzazione dell’evento”.

“Come Sap Polizia”, conclude Listo, “siamo sempre vicini ai più bisognosi, ma quando poi gli eventi ci colpiscono ancora più da vicino, allora la solidarietà e l’unità si fa ancora più stretta”.

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