Mercoledì, 18 novembre 2020
Il sottosegretario alla Difesa, con delega alla Sanità Militare, Giulio Calvisi, conferma: a Oristano i medici militari eseguiranno i tamponi orofaringei in modalità “Drive through” dal prossimo 26 novembre, nello spazio Smart di quartiere Torangius. Saranno effettuati i tamponi per la ricerca del coronavirus direttamente dalle automobili.
L’accesso al test avverrà nel seguente modo: i pazienti con sintomi sospetti, quali febbre, tosse, problemi respiratori, o che hanno avuto contatti con persone positive saranno segnalati dal medico di famiglia, dal pediatra o dalla guardia medica al Servizio di Igiene pubblica della Assl, che li invierà, su appuntamento, all’hot spot per effettuare il tampone. Non ci sarà accesso diretto: i cittadini non potranno andare liberamente ad effettuare il tampone
All’appuntamento ci si dovrà presentare muniti di tessera sanitaria, con la quale successivamente si potrà accedere al risultato del proprio tampone su piattaforma on-line.
In tutto il territorio regionale, nell’ambito dell’operazione Igea, condotta da team interforze, composti da personale di tutte le Forze Armate, sono già disponibili almeno 70 persone, tra medici, infermieri, operatori sanitari militari e personale in supporto logistico.
Da ieri il Drive-through della Difesa è operativo a Sassari. Il 20 novembre l’importante iniziativa partirà anche a Cagliari, in Viale Diaz, nel quartiere fieristico della Fiera della Sardegna. Il Drive-through della Difesa sarà attivo anche a Nuoro dal 24 novembre presso l’Ospedale San Francesco e, appunto, a Oristano.
L’Operazione Igea ha una duplice valenza. Dal punto di vista sanitario contribuirà ad incrementare le potenzialità di tracciamento del virus e, da un punto di vista sociale, consentirà di ridurre i tempi di attesa dei cittadini interessati alle analisi, riducendo quindi i giorni di assenza dal lavoro.
“La Difesa continua a garantire il suo incessante e importante contributo per contrastare la diffusione del Covid 19”, commenta Calvisi, annunciando anche l’invio di 5 medici, 6 infermieri militari, oltre ad un numero ancora da definire di personale in supporto logistico della Brigata Sassari, nell’ospedale da campo recentemente allestito dalla Croce Rossa e dalla Protezione Civile nella città di Nuoro”. La Difesa ha accolto la richiesta dell’Assessorato alla Sanità della Regione Sardegna e del sindaco di Nuoro.
“Il personale sanitario militare consentirà l’apertura dell’ospedale, che sarà quindi operativo e ospiterà un reparto covid semi-intensivo con 20 posti letto e relativi servizi. L’impiego dei nostri medici militari contribuirà ad alleggerire la pressione sull’ospedale San Francesco di Nuoro”, spiega Calvisi. Ringrazio il Comandante del Comando Operativo di vertice Interforze, Generale Luciano Portolano e il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, per aver messo in campo, in tempi molto brevi, tutto il supporto e le risorse necessarie per contribuire a soddisfare le esigenze dei cittadini nuoresi”.