Giovedì, 26 novembre 2020
Il sindacato di polizia Silp-Cgil ha donato 3.500 guanti in lattice all’Assl di Oristano. La donazione è destinata a tutti quei reparti dell’ospedale San Martino – tra questi anche quello di Endoscopia digestiva – attualmente in carenza di questi dispositivi di protezione individuali, necessari per fronteggiare l’emergenza sanitaria in atto ma anche le normali attività sanitarie.
La donazione è avvenuta davanti all’ingresso della struttura ospedaliera cittadina. Il direttore sanitario dell’Assl, Valentina Marras, ha ricevuto i guanti da Daniele Rocchi, segretario provinciale del Silp-Cgil di Oristano, assieme alla responsabile del reparto di Endoscopia digestiva, la dottoressa Federica Miculan.
“Il presente ci sta esponendo a tanta incertezza, sofferenza e riflessione”, ha detto Daniele Rocchi, segretario del sindacato e poliziotto. “Ognuno di noi può dar un contributo alla sanità, iniziando ad onorare il lavoro di medici ed infermieri che non hanno mai abbassato la guardia di fronte al Covid-19, garantendo comunque le loro specificità”.
“Laddove possibile”, aggiunge sempre Rocchi, “credo sia umanamente utile esternare la propria vicinanza e il senso di responsabilità sociale anche con questi piccoli gesti solidali. Sostenerli nel lavoro vuol dire aiutare la salute della collettività, esserci tra e per la gente. Le mascherine avranno forse limitato i loro sorrisi, ma le menti, le mani, hanno sempre continuato a lavorare”.
Un gesto questo volto quindi al senso civico e morale a cui si lega anche a un altro precedente episodio di solidarietà, avvenuto a inizio emergenza – per l’esattezza lo scorso 9 aprile – e che ha visto nuovamente protagonista Daniele Rocchi. Nata infatti da un’idea di un insolito “team”, composto da Gemiliano Esu, infermiere e coordinatore del reparto di endoscopia di Oristano; Daniele Rocchi appunto, poliziotto della Questura di Oristano, e Andrea Zucca, esperto tecnico informatico Assl di Oristano e dell’Istituto tecnico industriale “Othoca”; insieme avevano realizzato, con l’aiuto di una stampante 3d, circa 2.000 visiere/scudi protettivi per proteggere i sanitari dal contagio da coronavirus.