Torre Grande cambierà ancora: passeggiata fino al porticciolo, panchine e nuovo verde

La giunta ha dato l'assenso al progetto definitivo del piano di sviluppo territoriale denominato “Viaggio nella Terra dei Giganti”

L’area interessata dal progetto

Mercoledì, 26 ottobre 2022

Arriverà fino al porticciolo il lungomare di Torre Grande, con il programma di sviluppo territoriale denominato “Viaggio nella Terra dei Giganti”, il cui progetto definitivo ha ricevuto ieri l’assenso dalla giunta comunale di Oristano, su richiesta dell’Unione dei Comuni Costa del Sinis Terra dei Giganti che procederà con le successive fasi di progettazione.

Il progetto – dell’importo complessivo di 600mila euro – prevede la realizzazione di un percorso longitudinale di collegamento pedonale tra Villa Baldino e il porticciolo. Sarà realizzato principalmente in terra stabilizzata, con alcuni tratti su passerelle in legno. L’accesso al mare sarà garantito attraverso percorsi trasversali.

Tra gli interventi principali anche la rinaturalizzazione dell’ambiente dunale, la realizzazione di nuove aree di sosta con sedute in legno, alberature e arbusti della macchia mediterranea.

La struttura abbandonata presente nei pressi della Villa Baldino (l’ex locale “Acqua marina”) sarà demolita. L’area complessiva del progetto è di 157.424 mq: l’11 % circa sarà destinato alle opere di rinaturalizzazione.

Verde. Saranno messe a dimora 95.130 nuove piantine, tra le quali la gramigna delle spiagge erbacea, l’aglio roseo e la camomilla marina. Nei pressi delle aree di sosta troveranno sistemazione anche 30 alberature ed alcuni arbusti della macchia mediterranea, quali quelli delle varietà Chamaerops humilis, Juniperus phoenicea ssp. turbinata, Juniperus oxycedrus L., Phillyrea angustifolia, Pistacia lentiscus, Myrtus communis L. e Rosmarinus officinalis.

Pavimentazione e passerelle. Saranno realizzati percorsi e camminamenti per circa 2,7 km in terra stabilizzata e legno che si apriranno localmente in piccole aree di sosta ombreggiate. Il progetto prevede due percorsi principali: uno si sviluppa parallelo a via Millelire e l’altro parallelo all’arenile. Insieme realizzano un percorso circolare che si unisce scendendo a lato della proprietà del Centro Marino Internazionale e dall’altro verso il lungomare urbano. Trasversalmente a questo anello si sviluppano percorsi perpendicolari alla spiaggia e alle concessioni presenti e previste permettendo l’accesso al mare senza interferire con le aree di rinaturalizzazione

Una parte della pavimentazione sarà realizzata in continuità con il lungomare di Torre Grande (i cui lavori rientrano nella fase 2 del progetto) con calcestruzzo drenante e pietra chiara e dai colori caldi. La maggior parte delle pavimentazioni invece sarà rappresentata da terra stabilizzata e passerelle in legno, per mantenere quanto più possibile la naturalità del luogo. Le passerelle in legno saranno realizzate rialzate di circa 40 cm rispetto al terreno, per garantire il passaggio al di sotto della piccola fauna.

Arredi. Tra gli arredi sono previste alcune chaise longue a forma di onda, ideale per rilassarsi al sole e panchine di legno con la sola seduta (prive di schienale). Saranno posizionate anche due sedute monolitiche in pietra, anloghe a quelle previste per il lotto di riqualificazione del lungomare urbano. Concluderà gli arredi una tabella informativa con le indicazioni dei valori identitari, archeologici, naturalistici, botanici e geologici del luogo e del nuovo progetto di rinaturalizzazione.

Passerella rialzata e chaise longue

Accessibilità. Il progetto di rinaturalizzazione della porzione di costa compresa tra il lungomare urbano (a partire dalla Villa Baldino) e il porticciolo prevede l’accessibilità in autonomia delle persone con ridotta mobilità.

Il progetto rientra nel più ampio piano generale denominato “L’Accessibilità e la riqualificazione del sistema terra mare per Torregrande”, del quale fa parte anche l’intervento sul lungomare urbano.

5 Commenti

    • Queste opere, con largo uso di legno, necessitano di costante manutenzione, pena l’abbandono e l’inservibilità delle stesse, nel giro di alcuni anni. Sembra proprio che, nella progettazione, non vi sia memoria di ciò che è accaduto ad opere simili realizzate negli ultimi anni e oramai divenute tristi rovine.

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